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Incenzamentu. s. m. L’incensare, e fig. adulazione: incensamento.

Incenzari. v. a. Dar l’incenso: incensare. || fig. Adulare: incensar uno. P. pass. incensatu: incensato.

Incenzata. s. f. Lo incensare: incensata.

Incenzatedda. dim. Incensatina.

Incenzaturi. verb. m. Chi o che incensa: incensatore.

Incenzazioni. s. f. Incensamento: incensazione.

Incenzu. s. m. Gomma resina stillata dall’Juniperus lycia: incenso. || dari l’incenzu ad unu, adularlo: dar l’incenso altrui.

Incertamenti. avv. Con incertezza: incertamente.

Incertizza. s. f. Non certezza: incertezza.

Incertu. add. Non certo, dubbio: incerto. Sup. incertissimu: incertissimo. || s. m. Cosa incerta: incerto. || Incertezza: incerto. || Que’ guadagni che si fanno eventualmente: incerto.

Incessanti. add. Che non cessa: incessante.

Incessantimenti. avv. In modo incessante: incessantemente.

Incestu. s. m. Peccato carnale tra parenti o affini: incesto.

Incestuusamenti. avv. Con incesto: incestuosamente.

Incestuusu. add. Macchiato d’incesto: incestuoso.

Incetta. s. f. Il comperar mercanzie per rivenderle: incetta.

Incettari. v. a. Far incetta: incettare (Mort.). P. pass. incettatu: incettato.

Inchiaccari. V. ’nchiaccari.

Inchiaccatura. V. acchiaccatura. || L’annodare con cappio.

Inchiagamentu. s. m. L’impiagare: impiagatura.

Inchiagari. v. a. Piagare: impiagare. P. pass. inchiagatu: impiagato.

Inchiantiddari. v. a. T. calz. Cucire nella scarpa la tramezza (chiantedda): tramezzare, piantellare. P. pass. inchiantiddatu: tramezzato, piantellato (a Firenze).

Inchiarinarisi. V. ’nchiarinarisi.

Inchiariri. V. ’nchiariri.

Inchiastra. V. ’nchiastra.

Inchiavari. v. a. Serrar a chiave: inchiavare.

Inchimentu. s. m. L’empiere: empimento.

Inchimi. s. m. Ciò che empie una cosa: ripieno.

Inchinari. V. inclinari.

Inchiniarisi. v. pron. Entrar in bestia, stizzirsi: imbizzire.

Inchinu. s. m. Segno di riverenza che si fa piegando il capo o il corpo: inchino.

Inchiostru. s. m. Materia liquida e nera che serve per iscrivere: inchiostro. || Per minchione.

Ìnchiri e ant. Ìmpiri. v. a. Mettere dentro un recipiente tanta materia quanta vi cape: émpiere, empire, pienare (Nerucci; e l’usan anco in Sardegna nella lingua pulita). || Riparare, supplire: empiere. || Saziare: empiere. || inchiri l’aria, trasportar i covoni di biada nell’aja: inajare. || inchiri l’occhiu, appagar l’occhio. || inchiri matarazza: imbottire materassi. || inchirisi la vucca, met. sfogar a dire, o vantarsi di troppo. || Nel rifl. vale anco: cacarsi. E in Toscana dicono anche: esser pieno. p. e. l’ho trovato pieno il bambino (Fanf. Voci ecc. d. parlar fior.). || inchiri lu lizzu, far passare i fili dell’ordito per mezzo ai licci: incorsare. || inchiri la ciocca, mettere le uova sotto la chioccia: porre la gallina, por le uova. || inchiri a biviri oceddu, riempir una botte finchè versi: abboccare, fare ridere la botte (Pal. Voc. Met.). || inchiti! dicesi per ironia a chi abbia ricevuta una misera coserella. || inchiri lu vudeduu, oinchiri la panatica, mangiare bene: empier il buzzo; e vale anche metter la carne tritata nelle budella per far salsiccia: imbudellare. || inchiri a cafuddduni, riempire con sovrabbondanza, restringendo fortemente la materia, ed è proprio del cibo che si caccia in gola a’ piccioni o ad altri animali: impinzare, rimpinzare. P. pass. incutu: empiuto, empito.

Inchitura. s. f. Empimento: empitura. || Ripieno, superfluità di parole: riempitura. || serviri di inchitura, non contar per niente.

Inchituri. add. Che empie: empiente. || s. m. Pezzo di legno con piccola incavatura tonda, il quale sta a difesa del fianco: pettorale. || Per catu. V.

Inchiùdiri. v. a. Chiuder dentro: rinchiudere, inchiudere. || Per accumulare, far provvista. P. pass. inchiudutu, inchiujutu e inchiusu: rinchiuso, inchiuso.

Inchiudituri. s. m. Luogo dove si tengono le bestie: serraglio. || Per bordello.

Inchiùiri. V. inchiudiri.

Inchiumi. V. inchimi.

Inchiummari. v. a. Fermar una cosa col piombo: impiombare. || Appiccar il piombo della dogana alle mercanzie: impiombare. || Incastrare del piombo o delle foglie d’oro ne’ denti cariati: impiombare. || ’nchiummari ’nta lu stomacu, si dice de’ cibi che non si posson digerire: non passare. || T. mar. Unir capo a capo due corde, intralciandone i legnoli gli uni negli altri: impiombare. || Crivellare alcuno di pallini o migliarola, sparandogli addosso. P. pass. inchiummatu: impiombato.

Inchiummata. s. f. L’impiombare.

Inchiummanti. s. m. pl. piombi a figura cilindrica attaccati alla tratta per farla calare a fondo.

Inchiummatura. s. f. L’atto e l’effetto dello impiombare, in tutti i sensi: impiombatura.

Inchiummaturi. s. m. Strumento da collegare o intrecciare.

Inchiusa. s. f. Provvista. Onde fari ’nchiusa di ’na cosa: farne provvista.

Inchiustraru. s. m. Venditore o facitore d’inchiostro: inchiostrajo (Ugolini).

Inchiusu. V. in inchiudiri.

Inchiutu. V. incutu in inchiri.

Inchiuvamentu. s. m. L’atto e l’effetto dello inchiodare: inchiodamento.

Inchiuvari. v. a. Fermare, conficcare con chiodi: inchiodare, inchiovare. || Fermare stabilmente: inchiodare. || Dicesi delle bestie quando nel ferrarle si pugne loro sul vivo: inchiodare. || Detto de’ cannoni, renderli inabili col metter loro un chiodo nel focone: inchiodar le artiglierie. || inchiuvari ’ntr’on lettu, fare stare uno nel letto, dicesi delle malattie: inchiodare nel letto. || ’nchiuvari ad unu, calunniarlo: appiccar sonagli a uno. P. pass. inchiuvatu: inchiodato.

Inchiuvatura. s. f. L’inchiodare: inchiodatura. || Puntura nel ferrar il cavallo: inchiodatura.

Inciacari. V. ’nciacari.