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’Mbrucchiari. V. mprucchiari.
’Mbrucculari, 'Mbrucculiarie derivati V. ’mmrucculiari.
’Mbrudazzari. V. imbrudazzari.
’Mbruddari. v. a. T. agr. Rimondar le pianticine levando loro i rami inutili: scacchiare.
’Mbruddu. V. bruddu.
’Mbrugghiari e derivati. V. imbrugghiari.
’Mbruinari. v. a. Tinger bruno: abbrunare (Caruso).
’Mbruniri. V. imbruniri.
’Mbrusciuniari. (Mal.) V. ’nchiappari.
’Mbucca. V. ’mmucca e seguenti.
’Mbuccagghiari. v. a. Metter un freno, rattenere: frenare. (Da bucca, quasi forzare, rattener la bocca, come fa il freno ai cavalli).
’Mbuccaminnuna. add. e s. Uomo dappoco: moccicone, bambagione.
’Mbuccari. V. imbuccari. || V. ammaccari.
’Mbuccatu. add. Detto di biada guasta da volpe: volpato.
’Mbucculari. v. a. Arricciar ad anelli (bucculi) i capelli: inanellare. || Per affibbiare.
’Mbudda. V. cianciana. (An. M.). V. ’mpudda.
’Mbugghiareddu. V. ammugghiareddu.
’Mbugghiuniari. V. ammugghiuniari. || Per beffare, minchionare: canzonare.
’Mbumba. V. ’mprua. I toscani dicono: bomba.
’Mbunazzari. V. abbunazzari.
’Mburbarutu. add. Reso fiero, o anco cruccioso: infierito, incruccito. (Da burbero).
’Mburdari. v. a. Far orli: orlare. (Da bordu per orlo).
’Mbùrdiri. v. a. Legare con cappio, detto delle some: accappiare. || Cucir rozzamente le vesti, operar alla rinfusa: impottinicciare, acciabattare. || Legar fortemente o strettamente: avvincere, avvincolare. || E per imbastire. (Da urdiri: ordire). P. pass. ’mburdutu: accappiato. || Acciabattato. || Avvinto.
’Mburduta. s. f. Lo ’mburdiri: accappiata. || Acciarpata. || Legatura. || L’imbastire: imbastitura.
’Mburgiari. V. abburgiari.
’Mburnimentu. s. m. L’imbrunire: imbrunimento.
’Mburniri. V. imbruniri.
’Mburnituri. s. m. Strumento d’acciajo o altro col quale si bruniscono i lavori: brunitojo. || Colui che brunisce: brunitore. || T. calz. Stecca per lustrar i tacchi: mazza da lisciare.
’Mburracciari. v. a. Involgere nelle uova dibattute le vivande da friggersi. || Rifl. Ubbriacarsi. || Empire zeppo: rimpinzare. P. pass. ’mburracciatu: dorato e fritto. || Ubbriacato. || Rimpienzato. (Sp. borrachear: strabere).
’Mburrari. V. mmurrari.
’Mburrunari. v. a. Far bozza o minuta di scrittura: minutare. (Perez).
’Mburzari. V. imburzari.
’Mbusceddi. s. f. pl. Corde per legare e chiuder le porte della tonnara.
’Mbusciddari. v. a. Chiuder le porte della tonnara colle ’mbusceddi. || Dicesi della ricotta quando è soprabbondante: stramoggiare.
’Mbusciulari. V. imbussulari.
’Mbusunari. V. intr. Detto della biada quando rigoglia e fa gambo. (Da busuni V. nell’Appendice).
’Mbutricari. V. allurdari.
’Mbuttari. V. imbuttari.
’Mbuttumari. V. ammugghiari (Scob.).
’Mbuttunari. V. abbuttunari. || v. a. Metter lardelli nella carne che s’apparecchia: lardare, lardellare. || Andar dietro a chicchessia importunandolo che faccia le nostre voglie: sollecitare. || v. intr. Detto delle piante far la boccia (buttuni): imbocciare. E degli ulivi: mignolare. || T. mur. Intonacare. P. pass. ’mbuttunatu: lardato. || Sollecitato ecc.
’Mbuttunatura. s. f. Il lardare: lardatura.
’Mbutu. V. mutu.
’Mbuzzari. v. a. Rau scrive: ntra lu pettu si veni a ’mbuzzari l’estrema dogghia... si riduce, si accumula. (Forse da vozza V. quasi dire ingozzare).
Me’. pron. possess. mio, e mia. Anco in Firenze usano me’ per mio. E vale anco miei e mie; così anco a Firenze: oh li me’ reni! || pron. pers.: me.
Mecca. V. in lecca. || (Rocca). Luogo dove si esercitano arti meccaniche: opificio. || a mecca, si dice quando gli orefici scambio d’oro adopran argento e poi vi passan la coloritura ad oro: doratura a mecca.
Meccànica. s. f. Parte della fisica che ha per oggetto l’applicazione delle leggi motrici: meccanica. || aviri meccanica, aver industria, esser ingegnoso: saper di meccanica. || canusciri la meccanica, sapersi destreggiare.
Meccanicamenti. avv. In modo meccanico, e si dice pure di quelle azioni fatte per pura pratica, senza concorso dell’intelletto: meccanicamente.
Meccànicu. add. Attenente a meccanica: meccanico. || azioni meccanica, senza il concorso dell’intelletto: azione meccanica. || s. Chi esercita meccanica: meccanico. || add. Ingegnoso. Sup. meccanicissimu: meccanichissimo.
Meccanìsimu. s. m. Unione delle parti formanti una macchina: meccanismo. || Maniera con cui una causa produce il suo effetto: meccanismo.
Mèccia. s. f. T. legn. Quella parte del legno che incastra nella tacca di un altro legno: dente. || Per pene. || Per miccia V. (Fr. mêche e Sp. mecha V. sotto).
Mècciu. s. m. Fila di bambagia che si mettono nella lucerna per accendere: lucìgnolo, stoppino. || Quel pezzo di panno o checchessia unto che serve a far accendere i carboni rammontativi sopra per avviar il fuoco nel fornello: cencio. || Per mèccia V. || Fila di tela o filacci che si metton entro le ferite: stuello, tasta. || – a funcia: lucignolo a fiaccola. || – d’occhi. V. cuzzica. || – a quasittedda, quelli a mo’ di calzina. || aviri lu mecciu terminatu, essere pressato ed aver il tempo determinato. || essiri comu don cola mecciu chi ogni cosa cci fa ’mpacciu: esser casoso, fisicoso. || sentiri lu fetu di lu mecciu, fig. presentire, prevedere le cose dannose. || mecci di picuraru, spezie di erba: etiopide. Aetiopis. (Fr. mêche e Sp. mecha: stuello, stoppino).
Meccu. V. mecciu. || La parte del lucignolo che arde divenuta lunga, arsa e che ha bisogno di essere tagliata: moccolaja, smoccolatura.
Medesimamenti. avv. Allo stesso modo: medesimamente.