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SCR — 895 — SCU


pitare. ||Dicesi del modo che rendono certe cose fesse o scommesse o sconfitte, quando son percosse: crocchiare, crocchiolare. || Il rumore di catene o simili scosse: scatenacciare. || Quel suono che fa la frusta agitata con forza nell’aria: schioccare. E si usa att. || E il suono che fa il bacio sonoramente dato: schioccare. || Il rumore che fanno cose come p. e. armi battute insieme: sgrigiolare, sgrigliolare. || E quello che si fa battendo insieme cose di majolica, stoviglie ecc.: acciottolare. || Quel rumore che fanno le scarpe nuove delle volte, ne’ movimenti che fa il piede in andando: sgrigliolare. || Quel rumore p. e. di una sedia su cui sia seduto uno pesante: sgrigliolare; e se più forte: scricchiolare. || Fare quel romore come in passeggiando, scalpitar il terreno, movendo roba da luogo a luogo: zufolare, rumicciare, p e. che diavolo c’è di là? sento zufolare. || E in generale far rumore. || att. Dar busse: chioccare, briscolare, crocchiare, barcocchiare, p. e. ah birba, ti vo’ briscolare. || scrusciri lu cozzu: dare scapaccioni. || scrusciri lu culu: dare sculaccioni. P. pass. scrusciutu: scrosciato, scricchiolato, sgrigliolato, crocchiato ecc.

Scrusciteddu. dim. di scrusciu. || Stiantellino.

Scrùsciu. s. m. Rumore, scròscio. || Leggiero strepito di corpi che si muovon sopra o attraverso altri corpi: fruscìo. || Il suono che esce dal pan fresco o altro corpo secco frangibile: scricchiolìo. || Crépito. || Lo sgretolare: sgretolìo. || Il romore che fa l’acqua quando cade, o quando bolle: scròscio. || Il suono reso dalle cose fesse: scrocchio. || Lo sgrigliolare delle scarpe ecc.: sgrìglio. || Lo schioccare della frusta: schiocco. || – di piatti: acciottolìo. || – di risati, riso strepitoso: scroscio di risa. || Rumore che fanno certe volte le ossa, in muovendosi: stianto, stiantettino. || scrusciu di carta senza cubbaita, apparenza senza sostanza: gran rombazzo e poca lana; molto fumo e poco arrosto ecc.

Scrusciuta. s. f. L’azione dello scrusciri V.: scrosciata. || Scricchiolìo. || Sgrigliolìo. || Sgretolamento. || – di catini: scatenaccìo. || Barcocchiata.

Scrusciutedda. dim. di scrusciuta.

Scrustamentu. s. m. Lo scrostare: scrostamento.

Scrustari. v. a. Levar la crosta: scrostare. || Levar l’intonaco a’ muri: scrostare. || rifl. pass. Scrostarsi. P. pass. scrustatu: scrostato.

Scrustata. s. f. L’azione dello scrostare: scrostatura.

Scrustatizzu. add. Alquanto scrostato.

Scrustatura. s. f. La parte scrostata di checchessia: scrostatura. || L’atto dello scrostare: scrostatura.

Scrutinari. v. a. Esaminare, ricercare, investigare minutamente per entro: scrutinare. || Squittinare: scrutinare. P. pass. scrutinatu: scrutinato.

Scrutìniu. s. m. Ricercamento, esame: scrutìnio. || Adunanza di cittadini per eleggere magistrati: squittinio.

Scruzzidda, Scruzzitedda. dim. di scrozza V.

Scruzzùfaru. V. munèfaru.

Scu. V. schìu.

Scuccari. v. a. Lo scappare che fanno le cose tese o ritenute: scoccare.

Scucchetta. V. scucchidda. || aviri li scucchetti, esser bianco e rosso della pelle: esser latte e sangue (Rosini).

Scucchiacani. s. m. Ingiuria che si dà altrui; quasi non sia ad altro adatto che a scacciar i cani...

Scucchiarari. V. scucinari.

Scucchiari. v. a. Dividere le cose accoppiate: disgiungere, separare. || scucchia ccà, dicon i ragazzi unendo in croce gli indici delle mani, quando voglion rompere l’amicizia. || V. scugnari. P. pass. scucchiatu: disgiunto.

Scucchicedda, Scucchidda. dim. di scocca: ciocchetta. || Fiocchettino.

Scucchiu. s. m. Nome finto, di personaggio ridevole e ridicolo. || scucchi in pl. per moine: lezii.

Scucciari. v. a. Spiccare, levar via. || Sgangherare. || Detto di armi portatili, dar di piglio, qualora si hanno addosso. || T. mar. Sciogliere un bozzello, uno stroppo od altro incocciato prima: scocciare (Zan. Voc. Met.). || –li cugghiuna, frase sudicia per dire, seccare: scocciar i coglioni. P. pass. scucciatu: scocciato.

Scuccuni. accr. di scocca. || Fiocco appiccato dove il frontino col sovraccapo si unisce colla sguancia della briglia: rosa.

Scucinari. v. intr. Romper l’amicizia: nimicarsi.

Scuciutu. V. scottu.

Scucìvuli. add. Di legumi non facile a cuocersi: duro, crudele. || Per ischerzo: scortese, o anco ritroso.

Scucucciari. v. a. Tor via la colmatura: scolmare. P. pass. scucucciatu: scolmato.

Scucuddari. V. scucuzzari. || V. scapizzari|| Levar un po’ di checchessia: spilluzzicare. || Per scippari V.

Scucuzzari. v. a. Troncare: mozzare. || Tagliar il collo: decollare.

Scucuzzatu. add. Mozzato. || Decollato, senza testa.

Scucuzzunatu. add. Dicesi di chi ha la testa scoperta, cioè senza capelli: zuccone. || O senza cappello in capo.

Scudari. v. a. Tagliar la coda: scodare.

Scudatu. add. Privo di coda: scodato.

Scuddamentu. s. m. (Spat.) L’esser scollacciato.

Scuddaratu. add. Di persona con collo scoperto, o con colletto troppo aperto e cascante: scollacciato. || Aggiunto di cosa che lasci il collo scoperto: scollato.

Scuddari. v. a. Scollare d’insieme le cose incollate: scollare, spastare per quelle incollate colla pasta. || Tagliare le vesti che rimangano scollate: scollare. || met. Allontanare, divezzare: svezzare. || Tirar giù la bilancia, e simile, torla d’equilibrio: sbilanciare. || intr. V. cuddari.

Scuddata. s. f. Lo scollare o scollarsi.

Scuddateddu. dim. di scuddatu.

Scuddatu. add. Da scollare: scollato. || V. scollatu.

Scuddatura. s. f. Estremità superiore del vestimento: scollatura. || Scollegamento, sconnessione: scollatura.