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Pagina:Arabella.djvu/186

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— Sta bene — disse costui — badate però a non lasciarmelo scappare.

— È un buon ambrosiano incapace a far del male.

— Fategli fare una buona confessione; io intanto corro ad avvertirne l’avvocato.

Don Giosuè uscì e ritornò sui suoi passi a prendere il tricorno, che nella furia delle idee aveva dimenticato in sagrestia. Si strinse nel mantello, ritraversò la chiesa, così invasato dal suo primo trionfo, che non salutò nemmeno con una riverenza il padrone di casa. Uscì e prese la strada più corta verso Sant’Ambrogio, dove abitava l’avvocato, senza sentire l’acquerugiola fredda che veniva dal cielo.