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Documenti circa la politica di Leone X 185

ed a chiedergli francamente, che, per il successo della comune causa contro Carlo, ritiri la propria candidatura e volga l’opera sua a favore di un altro principe tedesco. Invero le istruzioni del 23 gennaio trovano tale larga e varia corrispondenza di fatti e di manifestazioni, che si deve del tutto escludere la possibilità di poterle «ritenere di natura puramente ostensibile». E della sincerità del loro contenuto è prova anche, se pur ne fosse mestieri, la ingiunzione del 26 gennaio, che le conferma e le rafforza; ingiunzione, la quale non comprendo perchè il De Leva trovi strana. Leone, in un tempo nel quale le comunicazioni con la Germania erano tarde ed incerte, si premuniva accortamente non solo contro qualche possibile abuso o falsificazione della sua parola, che si sarebbe potuto tentare di sorpresa sopra i suoi legati, non solo contro ogni possibile sua debolezza o necessità di duplicità a favore di Carlo, ma anche - ed anzi io credo più di tutto - contro la probabile presentazione ai legati di qualche lettera o sua o della cancelleria papale a Carlo, dell’ottobre o del novembre, quando, come penso d’accordo in ciò col De Leva, Leone si era quasi del tutto acquietato alla elezione del giovine Asburgo1.


  1. Come osservazione al tutto accessoria io devo aggiungere, che, appena conosciuta a Roma il 21 gennaio la morte di Massimiliano, le sollecitazioni per la firma del trattato con Francesco I cessarono: premurosissima la lettera del 19 gennaio, tacciono invece del tutto, a questo riguardo, le lettere al Bibbiena del 27 e del 30. Del fatto può essere stata causa o qualche lettera del nunzio, che dava per certa e prossima la ratifica da parte di Francesco I, oppure - come parrebbe più probabile dalle poche parole accordate al fatto dell’avvenuta conclusione del trattato nella lettera del 5 febbraio - l’essere il papa e la cancelleria dopo il 21 tutti presi, quasi esclusivamente, dal pensiero della questione elettorale: ma nell’uno e nell’altro caso verrebbe esclusa la ragione sufficiente, per la quale l’istruzione al cardinale di S. Sisto sarebbe stata confezionata per renderla ostensibile a Francesco I ed indurlo alla firma del trattato. Infine, per