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202 F. Nitti

gilia della battaglia di Marignano, alla vigilia di vedersi sfuggir di mano Parma e Piacenza; tanto ingenuo, dico, da accampare audaci pretenzioni sui due domimi di Napoli e di Milano! Gli è che queste due corone erano diventate per Leone X come l’uva famosa per la volpe della favola; tanto più dacchè Giuliano si poteva considerare ormai CQ|ne scomparso dalla scena politica del mondo», È appena il caso di osservare che Francesco I era bensì sceso in Italia, come già Luigi XII nel 1513; ma egli avrebbe ben potuto provare, tre settimane dopo le proposte di Giuliano, dagli Svizzeri a Marignano quella stessa sconfitta che a Luigi era toccata a Novara; che anzi il prestigio degli Svizzeri era nel 15 15 tale, che erano tenuti quasi per invincibili, ed il risultato della battaglia di Marignano, favorevole ai Francesi, destò una delle più grandi meraviglie del tempo; nè Giuliano si poteva punto considerare scomparso dalla scena del mondo: egli avvertiva solo da pochissimi giorni i sintomi d’una malattia, che nessuno predeva lo avrebbe condotto alla morte dopo otto mesi. Ed infine Leone, nel fatto, non perdette neanche dopo la grande ed inattesa sconfitta di Marignano del tutto quell’animo che Cian vorrebbe mostrare avesse perduto quando non era ancora vinto: rimproverò Lorenzo del subitaneo abbattimento nel quale era caduto, e fu l’ultimo fra tutti, parenti, cortigiani e negoziatori, a riconoscere la necessità della pace con Francesco I. Ma ancor più: le proposte di Giuliano, ben importanti per sè stesse. Io sono ancor maggiormente perchè - come egli dice - qssq riproducono le ultime proposte d’alleanza fatte da Canossa prima della guerra, e sono perciò una conferma luminosa della verità delle cose dette da Giulio de’ Medici. E notiamo - per prevenire anche i dubbi più strani - che non è possibile che Giuliano mandasse al duca di Savoia una copia inesatta dei patti dell’alleanza proposti già al re da Canossa: avrebbe commessa una inconcepibile mistifica-