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La lega cristiana nel 1572 361

pontefice, poiché la lega, grandissima opera sua, la quale si grandi effetti aveva prodotto, per questa si teneva»1.


II.


Temevano i Veneziani, temeva il Colonna che la morte di Pio V potesse porgere pretesto ai loro alleati, che abbiam veduto così tiepidi nel preparare la spedizione navale in quell’anno, di venir meno ai patti giurati solennemente e di volgere altrove le forze che si andavano raccogliendo a Messina. Ed invero Filippo II, sospettando che l’elezione al trono pontificio potesse cadere su di un cardinale di parte francese2, tanto più che non gli erano ignote le segrete intenzioni e le speranze del cardinal Farnese, mandò subito ordine a don Giovanni che sospendesse la partenza da Messina ed attendesse nuovo avviso da Madrid prima di muoversi3. Quasi a bilanciare quest’ordine, egli incaricava il suo ambasciatore ordinario a Roma di avvisare il sacro collegio che a Messina tutto era pronto per la spedizione e che altro non si attendeva se non l’arrivo dei pontifici4.

D’altra parte i Veneziani, conoscendo, che ogni minima dimora poteva portare notabili danni, instavano presso il sacro collegio affinchè anche in sede vacante si occupasse dei negozi della lega5, ed i loro uffici sortirono buon effetto, poiché i cardinali, persuasi dell’importanza di questa

  1. Sereno, op. cit. p. 267.
  2. Prescott, op. cit. p. 117 e Van der Hammen, op. cit. p. 165.
  3. Sereno, op. cit.
  4. Conclave nella sede vacante presso Theiner, Annales ecclesiastici. Mantissa documentorum, p. 443: «Orator catholicus egit de rebus sacri foederìs dixitque D. Io. Austrium iam Messanae omnia parata habere &c,».
  5. Paruta, op. cit. p. 321 e Theiner, op. cit.