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92 M. Pelaez

non averia mai penzato che lui avesse fatto sì fatto malefìcio, ma perchè lui era stato in casa a quello tiempo, se stimava che dovessi sapere chi llo avesse fatto, e per questa cascione fu preso; e Carlo coll’altri parìenti dello cardinale scusandolo che non era possibile che lui fosse stato, e lui dicendo sempre: ammazzatemi, perchè io detin 1 fare miglior guardia. E lo ditto Antoniello fu forte martoriato e mai per martorio non confessò niente. Un die annò lo soldano e llo vicecamerlengo alla presone e con losegnie, con dirli che lo papa perdonava a chi l’havesse fatto, li cacciaro de boccha come era stato lui e chinto e come et ogni cosa. Lo ditto Antoniello fu giustiziato in questa forma, che fu trascinato per infino a casa dello ditto cardinale e li trovò lo carro, e fu attenagliato per Roma, et in Campo di fiore li furono tagliate le mani, e poi fu impiccato, e poi fu squartato e messi li quarti per le porte di Roma, e lo quarto collo capo remase impiccato in Campo di Fiore, e le mani fuoro chiavellate in su lo ponte de Santo Pietro in quelli archi de preta che stao in su lo ponte, una da un lato e l’altra dall’altro lato; et a questo maleficio non ci fu incolpevole nullo se non lui che lo confessò de boccha soa e disse che non l’aveva fatto a petizione di perzona, che in uno die fu penzato et in uno die fu fatton 21.

XXXXII. Recordo io Paolo che nelli 1444 del mese di .....n 3 monsignior de Sto Angilo, et era romano, lo quale era de casa delli Cesarini et avitava in Pellicciaria, e fu uno delli più valenti huomini di Italia, lo quale fu mannato da papa Eugenio in Turchia per commattere la fede e conquistare de molto paese; e in nello soprascritto tiempo mannò allo papa uno animale chiamato dormentario, et era secunno vederete fegurato in questa faccia2, et era femmina et era prena, et infantatose in Roma, fece una dormentaria femmina, et allevosse; et era de grannezza più che niuno cavallo, e quanno se faceva annare forte de passo avevano fatiga li cavalli a giongnierlo correnno. Contavase che per uno bisognio avria camenato in un die ciento miglia, e quanno era stracco strengeva li ditti cummi,n 4 e quanno si volea caricare,n 5 se colcava in terra, e quanno avea tanta soma che li bastasse e quello se rizava e tirava

  1. BCDEFF’HI debbi
  2. Subito dopo questo notamento in BCFI leggesi il seguente appunto: Suolli 45 per fiorino
  3. La data del mese e del giorno manca in tutti i manoscritti. In A sono segnati dei puntini, il che significa che il copista non seppe decifrare il suo modello.
  4. BCDEFF’HI li denti
  5. Così BCDEFF’HI ed è la vera lezione, come richiede il senso; A coricare
  1. Cf. Ciaconius, Vitae et res gestae pontiff. et card. II, 895.
  2. Nel manoscritto Soderini e in tutti gli altri non v’è traccia alcuna di questo disegno.