Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/435

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rassegna bibliografica 141

presto privilegi temporali ed ecclesiastici e beneficii di eredità1 e virtù d’indulgenze2. Adorno di statue di marmo trasportate da Venezia nel 1417 immuni da dazio, serbava di molte reliquie, alcune delle quali tolte a Serravalle dagli Ungheresi invasori 3. Ma quello che più impoita sapere si è la elezione che i Pordenonesi facevano del vicario della chiesa, serbando a sè la facoltà di rimuoverlo ove mancasse ai suoi doveri ecclesiastici. Nè si trova esempio ch’egli cadesse in simile pena, bensì è panda di un chierico Federico, che, per aver dipinto sopra la colonna della piazza una mano «trahentem ficum in dedecus cesaree maiestatis», fu condannato al carcere e alla privazione di ogni suo benefizio4.

Resta ch’io dica un verso intorno alla questione delle usure concesse in Pordenone agli ebrei per privilegio. Due nomi appariscono nei documenti, di Samuele figlio di Salomone, nel 1399, e nel 1452, di Viviano. Rispetto al primo furono il capitano il podestà e il consiglio di Pordenone che vollero determinato l’ammontar delle usure al cinque o al sei 0[0 il mese, nella terra e distretto di Pordenone; fuori, ad arbitrio. Vari! capitoli assicuravano i contraenti, nè l’ebreo Samuele era obbligato di dar mutuo a chi gli capitasse, escludendosi del tristo privilegio chi non volesse «solvere usuras suas» colmandolo di bestemmie, di ingiurie e di obbrobri. E così il comune si assumeva di vendergli la carne per uso della famiglia «iugulando iuxta morem hebraicum» e in tutto doveva essere trattato come gli altri cittadini; se no, poteva riferirsi all’arbitrato di tre uomini probi. Curioso è quel punto che consente a Samuele di andarsene alle sue feste ecclesiastiche, a patto che in casa resti sempre taluno pei mutui. Nella eventualità d’incendio non doveva rifarsi il danno per la perdita del pegno5.

Ma questi ebrei che davano a prestito, benchè i clienti cadessero nella scomunica del papa, non cessavano di rendere ricercati i loro servigi. Il perchè Niccolò pontefice, uomo

  1. Pag. 29, 30, 49, .50, 61, 140, 153, 209.
  2. Pag. 31, 40, 74, 88, 104, 164, 321, 330.
  3. Pag. 166, 245.
  4. Pag. 110, 338.
  5. Pag. 117, Doc. CXIX.