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Pagina:Archivio storico italiano, VIII, 4, 1858.djvu/6

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6 lettere di giovanni de' medici

cherà dovere meritare molta magiore correctione che di questi con fini, et quelli ci persuadiamo debba con prudentia tollerare patientemente. Et perchè amamo et sempre habiamo amato V. S. da proprio et carnale fratello, oltra de la affinità è fra noi1, ce è par so anchora con nostre lettere exhortarla, pregarla et strengerla a dovere pigliare detti confini, et con vera obedientia observarli, sperando, mediante quella, de impetrare di poi fra qualche tempo venia et remissione di tanto excesso, alla quale promettemo di aiu tarla. Et con tale dimostratione V. S. farà manifesto a ciascuno essere pentito de lo errore commesso; et questa Signoria et il prefato signor Duca inclinerà più facilmente alla remissione, porgerà ardire a’ suoi parenti et amici di pregare per essa, et farà cognoscere a ciascuno che la npn perseverò in mala opinione, et sia do lente di quello è fatto. Però lo confortiamo et preghiamo, che per utile et honore suo, et se a noi desidera fare piacere, voglia ad ogni modo acceptare detti confini, et observarli secondo che in V. S. credemo et speramo debbia fare, a ciò che più arditamente ce pos siamo in benefitio suo operare, et cercare de obtenere gratia: il che sempre faremo voluntieri, et tanto più quanto che da essa ne sia data occasione di poterlo fare.

Alla quale ne offeriamo et raccomandiamo.

Florentiae, xviij martii 1518.

Uti frater, In. Card. Cibò.       


1519, 11 di giugno.



50.                 Francesco Fortunati al medesimo, a Roma.

Ihesus Maria.


Illustris domine unice. In questo punto, che siamo ad hore.... a dì... del presente, madonna Maria vostra consorte ha parto rito uno bello figlio maschio, et per insino ad questa hora sta benissimo; bon pro le faccia! Et ordini quello habbiamo a seguire, et chi ha ad accompagnarlo alle fonte, et essere suo compare; che, come per l’altra le dissi, se esso togliessi bene per compare la Santità di Nostro Signore con tutto el Collegio de’ Cardinali,

  1. Innocenzo Cibo nasceva da Maddalena figliuola di Lorenzo il Magnifico.