Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/461

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rassegna bibliografica 167

sua, scrive il Nunzio, con molto gusto la detta dimanda, e disse che ne voleva parlare col suo Consiglio, e che poi avrebbe risposto»1; e immediatamente ne era data parte agli ambasciatori; e spedivasi il signor di Fargis, per notificarla a S. M. Cattolica; e indi si chiedeva dispensa a Roma per una affinità in quarto grado tra gli sposi: e l’11 gennaio (1619), prima ancora che tornasse di Madrid il signor di Fargis, si stendeva la scritta di matrimonio: la sposa portando quattrocentomila scudi del sole; contro trentamila scudi annui, che le assegnava lo sposo in caso che venisse a morire prima di lei; e il cardinale poi la disposava in nome del principe suo fratello; il quale giungeva il 6 febbraio, e il 10 si celebrava diffinitivamente il matrimonio in una cappella del Louvre. Parecchi mesi si trattenne il principe a Parigi. Si teneva piuttosto contegnoso; e poche visite gli venivano fatte; e il Nunzio notava «ch’egli (il principe) non partirà molto soddisfatto da questa corte; e particolarmente delle scarse dimostrazioni d’onore che si sono usate con lui.» E aggiungeva poscia: «È principe d’alti pensieri e che si tien alto in tutte le cose: ha del grave e dello spagnuolo, e perciò qui non è molto grata la sua natura; sebbene tutti lo tengano per principe di valore, di bontà e di parola, e che sia per

    vuto e spesato con ogni onore e grandezza, e che i signori di Bethune e Moden andassero ad accoglierlo ad Orlèans, per condurlo a Parigi: colà si condussero anche l’ambasciatore e gli altri agenti di Savoia. Egli passò in Orlèans il dì d’Ognissanti, e di là mandò innanzi il marchese di Caluso, figlio del conte di Verna, per complire con Sua Maestà. Ripreso il viaggio, trovò a Chartres il marchese di Coeuvres, mandato dal Re; e colà ancora gli ufficiali di S. M. cominciarono a servirlo. Quando egli giunse a due leghe da Parigi, il 6 novembre, incontrò i cardinali di Retz e La Roche Foucault, ch’erano usciti a dargli il benvenuto, con molti altri prelati e principi e signori grandi; i quali tutti però, dopo averlo visitato, se ne tornarono prima di lui. Venuto poi una lega più avanti, fu incontrato, con grande accompagnamento a cavallo e con le carrozze del Re, dal duca di Nemours, parente del medesimo cardinale; che, come mandato da S. M., lo condusse alla casa preparatagli dalla M. S., «ch’è quella stessa dei Comini, nel sobborgo di S. Germano». Da casa andò a levarlo, poco dopo, ch’era già notte, il signor di Luynes, e lo menò al Louvre, dove S. M. lo ricevette privatamente; il complimento fu brevissimo; dopo il quale il medesimo signor di Luynes lo rimenò a casa. Il giorno dopo ebbe l’udienza pubblica». (Nota alla Lettera 1449, vol. 3.° pag. 87.). È proprio l’accoglienza di principe, la cui casa aveva disegni grandissimi.

  1. Lett. 1495, del 21 novembre.