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duchessa di milano 65

poli, che tosto consegnava al carnefice, maggior gloria meriterebbe dalla posterità. Breve fu il suo regno. Tolto da repentina morte nel sessagesimo quarto de’ suoi anni, all’otto di marzo del 1466, succedevagli, specialmente in grazia della prudenza della madre, Galeazzo Maria1 che allora trovavasi in Francia, colà mandato l’anno prima dal padre per assistere Luigi XI nelle turbolenze da cui era afflitto per la lega del ben pubblico.

Il nuovo duca di Milano era però fornito di tempra ben differente dal padre. Volubile nei suoi progetti, impetuoso, brutale e crudele: con questi gravi difetti non poteva rendere felici nè i popoli, ne il talamo domestico, e prima ad esperimentare la propria indole fu la madre, che nell’anno 1468 dovè abbandonare Milano e ritirarsi modestamente a Melegnano, ove moriva il 23 ottobre, non senza suspicione di veleno. Ma siccome fra’ principi non si vanno guari bilanciando le men buone qualità; così il sei di luglio di quell’anno egli aveva potuto impalmar la sua mano con quella di Bona, non ancor quadrilustre2, che trovavasi alla corte di Francia, colà trattenuta, perchè orfana, non senza però segrete mire di quell’astuto monarca, suo cognato3, a cui piaceva quel maritaggio per ricompensare la casa Sforza dei servigi prestatigli, e che aveva persino l’impudenza di disporre del dominio di Vercelli, concedendo al duca facoltà di conquistarlo coll’armi.

Era quello il momento in cui la nuova casa degli Sforza già toccava la cima della sua grandezza, acquistando oltre il parentado della generosa stirpe sabauda, quello pure del re di Francia cognato di Bona, siccome dissi; ma non oltre la quarta generazione, com’è noto,

  1. Nato in Fermo il 24 gennaio 1444.
  2. Era nata ad Avigliana nell’agosto 1449 da Ludovico di Savoia ed Anna di Cipro.
  3. Carlotta di Savoia aveva sposato in marzo 1461 Luigi, ancor Delfino.