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duchessa di milano 75

poi sono queste parole del S. Tommaso, che leggonsi in un’annotazione al peraltro pregevole suo lavoro su di Bona: «Se il ch. sig. Ercole Ricotti piemontese il quale in giovane età, onora già l’Italia con eccellenti opere letterarie, ed ha per la sua storia delle compagnie di ventura ottenuto il premio proposto dall’Accademia dolio scienze di Torino, non è ingannato dalla propria memoria, basterebbe a sapere il luogo e il tempo della morto di Bona l’aver la pazienza di leggere da un capo all’altro tutti i volumi del Glossario del Ducange, imperocchè il signor Ricotti mi ha affermato, che prima che io pubblicassi le mie notizie intorno a Bona, egli, ignorando affatto che io mi occupassi in ciò, lesse per caso nell’opera suddetta un passo di documento, il quale nota appunto il luogo ed il tempo della morte di Bona, ma che non gli sovviene sotto a qual vocabolo sia stampato. Ninna edizione del Glossario di Ducange avendo (ch’io sappia) indice nominativo, è indispensabile a chi voglia cercare la notizia suddetta, leggerlo tutto».

No, non è col mezzo del Ducange, che per la ragione addotta dal Comm. Ricotti nemmeno noi abbiamo consultato, ma sibbene con una prova diretta, che noi possiamo diradare le tenebre che sinora ci hanno velato tempo e luogo della morte di Bona, di cui l’ultima dimora e la morte ci è scoperta dalle lettere da me trascritte, e dagli estratti dell’accennato cavaliere Combetti.

Le lettere adunque anzitutto ci svelano che nel 1502 ella abitava il castello di Fossano, posto negli stati del suo nipote Filiberto di Savoia, che avevale assegnata per dimora quella terra fortificata del meridional Piemonte, coi redditi annessi, come dalle lettere date a Ginevra il 21 aprile 15001.


  1. Philibertus dux Sabaudiae Chablasii et Augustae sacri Romani Imperii princeps vicariusque perpetuus marchio in Italia princeps Pedemontium, comes Gebennensii, Baugiaci et Rotondi montis