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354 | annunzi bibliografici |
I codici e le arti a Monte Cassino, per D. Andrea Caravita
prefetto dell’Archivio Cassinese. - Vol. II, in 16mo, di pag. 326. - Monte Cassino, coi tipi della Badia, 1870.
Annunziammo altra volta il primo volume (T. X, p. II): il terzo ed ultimo è in corso di stampa. Il presente, venuto in luce da poco, è una descrizione dei Codici che si conservano nella biblioteca di quella celebre Badia. Oltre alla notizia dei Codici medesimi e alle notizie concernenti alla paleografia e alla miniatura, l’autore ha stampato quelle cose che i copiatori o altri che ebbero fra mano i codici scrivevano nelle pagine rimaste in bianco o nei margini. Sono o documenti storici, o narrazioni brevi di fatti appartenenti alla storia della Badia, o poesie latine e volgari per lo più d’argomento sacro, qualche giaculatoria, qualche racconto di fenomeni naturali, qualche ricetta medica, delle sentenze morali e de’ proverbi. Non tutto riesce nuovo per li eruditi (lo dice lo stesso autore) per essere dal Gattola e dal Muratori stampati alcuni di quegli appunti e di quei documenti che interessano alla storia: v’è della roba che non ha alcun valore: ma spesso in uno di quegli appunti più che la mente e l’animo di chi scriveva ci si trovano accennati lo spirito del tempo e i pregiudizi.
La Nuova Antologia. Fascicolo dell’Aprile 1871.
Il Signor Giuseppe Civini ha cominciato a stampare un suo studio storico e politico sull’antico e nuovo impero di Germania, giovandosi, come dice egli stesso, di una recente opera del signor Sybel. È lavoro meditato e scritto con vivezza, benché mostri, e troppo in qualche punto, l’influenza di studi recenti sulle cose germaniche. Lo scritto del signor De Sanctis sull’Orlando Furioso è un bel capitolo di storia della Letteratura Italiana.
La filosofia delle scuole italiane, Rivista bimestrale.
Anno II, Vol. III, Disp. I.a
Sommario: Sopra un tema di teorica metafisica proposto dalla Società promotrice degli Studi filosofici e letterari, Lettere del prof. Baldassarre Labanca e del prof. Giacinto Fontana, e Nota sulle medesime di Terenzio Mamiani: Sull’impossibilità dell’arbi-