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118 | olao magno arcivescovo d’upsala |
cesi per non rivederla mai più. Dopo aver peregrinato qua e là, fermossi in Roma, ove scrisse le seguenti opere, lasciate inedite:
Gothorum Suenorumque Historia ex proobatissimis antiquorum monumentis collecta in libris 24.
Historia metropolitana seu episcoporum et archiepiscoporum ecclesiae Upsalensis.
La condizione, in cui trovavasi di esule, non potè a meno di renderlo talvolta ingiusto verso i suoi compaesani. E nel seguente passo pare rimpiangere il suo stato: «Ex primo Regni senatore et felicissimo archiepiscopo propter tuendam fidem Christi factus sum humilis exul et peregrinus» (Lib. 22).
Il fratello Olao era arcidiacono, quando Giovanni fu bandito; così lo segui, e in Roma gli fu segretario fino alla morte.
Il Papa lo elesse successore al fratello, qual arcivescovo di Upsala, ma ben inteso non potè prenderne possesso; e se ne valse inoltre per il Concilio di Trento a cui lo inviò. Gli diede poi la chiesa dedicata a Santa Brigida principessa svedese, eretta fin dal secolo XIV in Roma, e gli passò una pensione.
Visse Olao nel convento di detta Santa fino alla morte, dando alla luce opere proprie, e facendosi editore di quelle del fratello.
Ecco i titoli delle opere di Olao Magno, che sono a stampa:
1. Tabula terrarum septentrionalium et rerum mirabilium tunc in ipsis, tum in circum jacente Oceano contentarum cum variis animaliiim figuris. Venetiæ, 1539.
Vi è annesso un volumetto a spiegazione della Carta, edito da Gian Tommaso nel 1539 in Venezia.
2. De gentibus septentrionalibus earumque diversis statibus, conditionibus, ritibus, superstitionibus, disciplinis,