Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/127

Da Wikisource.

Polemiche 121

raccorciandosi e tirandosi dietro le parti a cui sono attaccate, producono per mezzo dei filamenti nervosi la detta sensazione».

Ignorante — Dunque la detta sensazione è causa del moto volontario. Ma chi muove le fibre muscolari, quando p. e. standomi comodamente seduto mi determino ad alzarmi?

Filosofo — Accade «nello stesso modo che, nell’udito, le vibrazioni... producono la sensazione del suono, che... per naturale illusione è da noi collocato nell’oggetto sonoro».

Ignorante — E nel caso della sensazione della forza muscolare, nel moto volontario, che avviene?

Filosofo — «Questa dapprima si confonde e compenetra coll’altra, in sè affatto diversa del volere; e se ne fa una sola. E poi, così commista, la si attribuisce a ciò che si dice anima, e alla mossa dei muscoli operanti; con grossolana illusione».

Ignorante — Per un grossolano giuoco di bussolotti, dirò io. Come avete voi introdotto nell’atto, chiamato da voi, volontario, il volere mentre non avete parlato che di filamenti nervosi, di stiramenti e raccorciamenti di muscoli, i quali avete fatto giocare a vostro capriccio senza indicare la prima molla che li svegliò dal loro sonno, e poi vi introducete sotto mano il più importante, e il più difficile, per voi, da spiegarsi, il volontario? Se tale è tutta la vostra Filosofia, la chiamo proprio, come dissi un’altra volta, filosofia da bussolotti.

Filosofo — Compatisco la vostra ignoranza, e non do alcun valore a queste ingiuriose parole. Concludiamo dunque l’argomento, ossia la seconda ragione. «Quando l’uomo ha una sensazione, ha la tendenza di riferirla a qualche cosa».

Ignorante — Ma se tutto è sensazione, se nulla vi ha nell’uomo che sensazione, chi è che ha la tendenza di riferirla a qualche cosa?

Ignorante — Che pazienza cogli ignoranti! «Nel caso