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Polemiche 77

più in qua. Ne fissava una recente? Ecco subito trovate, in contraddizione col suo sistema, confessioni segrete più antiche; e l’epoca bisognava tornare a portarla indietro. La cosa è semplice: l’ipotesi chemnitziana è un’ipotesi storica, che ha contro di sè le date. Nient’altro.

Se non fossi riuscito già troppo lungo per un’appendice di giornale, quanto mi sarebbe facile sviluppare e mettere in tutta la sua luce questo argomento! Ma a che? Quello che ho detto è più che abbastanza, mi pare, per dimostrare che valore abbiano le lezioncine del signor De Sanctis, e che lo stesso è ben lontano dall’essere riuscito nella sua difesa, condotta più colle ingiurie che colle ragioni. Le ragioni sono povere, false, inconcludenti. Le ingiurie hanno giovato soltanto a dimostrare che il torto è dalla parte di colui che si appigliò a sì vile sostegno per non sembrare vinto, per usare delle stesse sue parole.

Tutto questo il signor De Sanctis non vorrà confessarlo, poichè è contrario alla confessione: ma lo sentirà vivamente, ne sono certo, dentro di sè. E del clero di Mantova, internamente, avrà concepito una idea diversa da quella che, scrivendo, dice di averne.

Quanto poi al signor Pettoello, col quale faccio le mie congratulazioni perchè non dissimula di essersi cavata la voglia di questionare con me su questa materia, devo ricordare ancora una volta, che gli inganni contenuti nel suo articolo sulla confessione, messi a nudo dalle mie Osservazioni, restano ancora tutti, nessuno eccettuato, per quelli che intendono e sono in buona fede, a suo carico. E ci restassero solo quelli! Poichè quanti altri ne ha ammannito ai suoi poveri lettori, e prima e dopo, anche di più massicci, come quello dell’articolo sulla notte di S. Bartolomeo, nel quale a S. Pio V, morto nel 1. maggio 1572, si fanno fare tante cose dopo il 6 settembre di quell’anno, cioè quattro mesi dopo che era stato sotterrato. È certo però, che nessuno vorrà maravigliarsi che lo scolaro Pettoello faccia, per esempio, andare in processione i morti,