Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/82

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egli legato de la mia, dirò, patria, poiché io costi sono, si può dire, nato nonché allevato. E veramente l’antica Perugia, oppressa dal rio e villano governo di questo e di quello, mandato da quello e da questo pontefice, non avea bisogno di minor personaggio; né il legato non poteva mostrare il suo valore in altra cittá, l’alterezza de la quale, purché sia conosciuta, è umilissima, e si dee aver respetto a la nobiltá sua e a lo ardire, in che sempre la tenne elevata la vertú de le armi e de le lettere. Ed è di necessitá che le nature de le nazioni vertuose e feroci sieno lusingate da la misericordia e ammonite da la giustizia, con quei modi che tiene il reverendissimo, il cui giudicio sa minacciar terribilmente, e con piacevolezza corregere, sa perdonare e sa punire. E perciò la fama del buon reggimento suo gli fa celebre il nome per tutta Italia. Intanto imparino i papi a mandare costi persone illustri e simili a monsignore; da la casa del quale sono usciti i principi, e non i Filippi da Cortona e i Cinzi, prima pedanti in Perugia e poi dominatori. I popoli sempre sono facili a la ubbidienza, quando il ministro loro non è vergognoso; e ognun tace, come il rettore pon niente al delitto di tutti senza guardare a la borsa di niuno. E poi la cittá vostra va con altri piedi che non vanno l’altre: ella è proprio un cavallo duro di bocca, che, se avviene che chi lo cavalca abbia la mano soave, lo fa parer tutto ladino. Insomma chi la vuol soggiogare è forza che imiti una nave armata di prudenzia, la quale per vertú di chi la regge si sa cosi ben riparare dai venti che non la ubidiscono, che mitiga talmente la violenza loro, che trapassa il mare fesso dai suoi remi, con salute de le genti e de le merci che vi son dentro. E io, per me, non viddi mai sangue che piú s’indrizzasse al bene e al male, che gli è móstro, del perugino: essi sono santi e demòni, se santi e demòni gli guidano. Onde non è miracolo, se il protettor di voi gli fa caminare per le strade sue. E Iddio accresca i suoi giorni in felicitá e gloria; e tanto viva, che Perugia si scordi che cosa sieno parti, e, uniti insieme in una istessa concordia, i cittadini suoi godino parimente i privilegi de l’antichitá sua, e la pace acqueti gli animi di qualunche si sia. E a me conceda