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beneficio, vi si manderá per lui, anzi per lui vi si reccaranno due miracoli de le sue mani, da stupirne ogni giudicio. Ora io sto spettando che vi degniate rispondermi qualche cosa di sua consolazione e mia.

Di Vinezia, il io di luglio 1539.

CDLIII

A MESSER LIONE SCULTORE

Le fortune, di cui gode, vanno attribuite all’aiuto di Cristo: perciò perdoni al suo avversario, che ora è prigioniero. Procuri di far chiamare Tiziano a Roma. Ottima speranza è Francesco Salviati. La Riverenza di fra Tomaso, sincero predicatore e cristiano religioso, con la mano de la sua bontá mi presentò la vostra, la qual lessi come cosa venuta da uno a me congiunto per nativitá di patria, per zelo di benivolenza e per comunione di virtú. E ho provato gli affetti di molto piacere, mentre il buon padre mi raguagliò come voi non istudiate meno in servire a Dio che in dilettare agli uomini. E ben fate a farlo, percioché da lui viene ogni nostro sapere e ogni nostro operare. Egli vi move lo stile, quando sculpite, e lo ingegno, quando pensate; e l’onore, che vi acquista l’essercizio del martello, è proprio dono de la sua clemenza. E non è dubbio che, nel sentirci lodare dei nostri magisteri, siamo tenuti a renderne grazie a Cristo; e chi se la trapassa altrimenti, è ingrato inverso i benefici divini e arrogante inverso l’essaltazioni umane. Con quali opere scontarete voi mai le grazie ricevute in piccol tempo da la mercé di Giesu? Ecco l’orecchio di Sua Santitá a la ragione de le virtú vostre; ecco lo zeccapane continuo de la mogliere e dei figliuoli, che avete; ecco l’uomo, che vi perversava, in prigione; eccovi in Roma, maestra de l’arti, inventrice de le riputazioni e vena de le venture ; e, quello che piú vale, eccovi giovane, sano e famoso. Ma, come ho detto, le si fatte contentezze vostre vadino a conto de la bontá del Signore. Perché,