Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. I, 1916 – BEIC 1734070.djvu/61

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è digiuno, castitá, conscienza, pietade, cortesia e sacrificio. L’ire, gli sdegni, la crudeltá, la forza e la ostinazione sian pur con voi, e di voi si partino e in voi ritornino; ché tali debbon esser coloro che militano coi nimici de la nostra fede e del nostro battesimo.

Di Vinezia, il 27 di giugno 1538.

CCCLXXIV

AL CAVALIER CICOGNA

Lo loda e lo incita a donare. Le cose mie ne le stampe loro fanno, signor caro, piena testimonianza se mi sono state in grado o se non mi sono sute le qualitá vostre, le quali stimai sempre grandi e piene di prudente sollecitudine e di molta diligenza, si perché pur sodisfacevano ad Antonio da Leva magno, si perché erano azzioni di voi; e perciò séte persona di pregio e uomo di ricchezza. E, quando sia ch’io riceva quel che dite, son per esservene grato. E, benché io non ve ne fosse, parvi poca dignitá entrando Vostra Signoria ne Io stuolo dei miei benefattori, essendo in cotal numero fino agli imperadori?

Di Vinezia, il 28 di giugno 1538.

CCCLXXV

A FRATE RUBERTO GIANNARINI

Ne loda la vita ascetica, e lo esorta a perseverarvi. Io, padre, mi glorio con meco istesso e mi congratulo con voi medesimo, poiché Iddio si degna di tenere ai servigi del suo tempio e ne le facende dei suoi sacrifici una persona che