Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/145

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Nappi notaro, nostro erudito e umano citadino, uomo de animo e de corpo strenuo e delle muse vero alunno, dixe, ridendo cum piacevole e reverente gesto di capo e di beretta: — Le Vostre Magnificienzie me perdonarano, illustre compagnia, se, senza alcun invito e senza el seguire Tordine nostro, io dica; peroché, audita la sciochezza del scolaro che credea che li diavoli el portasseno in Pranza, non me posso contenere che io non narri come uno amante, a mi de strecto amore coniuncto, se dava amoroso piacere, di mentre una donna se faceva li spirti incantare, credendo essere faturata; ché la piú alta novella non se auditte mai. — E cosí incominciò.