Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/24

Da Wikisource.

levative de qui col nome del diavolo! — facendoli con la dextra mano animosamente una gran fica in gli occhi per loro disprezio. Il che vedendo alcuni, che erano tracti a la rixa, disseno: — Vien’ presto al giudice del nostro podestá, ché sei caduto in pena, perché ne va altro che zance in questa terra, a fare la fica come hai fatto. — Or Feliciano, oltramodo maravigliandose de questo, e credendo fusse una favola e ancora che repugnasse quanto potesse, pur sforzato ne andò cum loro; e, giunti donanti al iudice, e accusato del commesso fallo, egli li dixe: — Valente uomo, tu sei caduto in pena de mezo ducato, perché tu hai facto una fica a coloro che facevano questione in casa de l’oste; ché cosí vole il statuto de questa terra. — Udendo Feliciano tal cosa, se maravigliò oltra modo, e, parendoli strano el statuto, dixe: — Come ne va mezo ducato a dare una fica? — Si va — rispose el iudice: — perché te ne fai tu tanta maraviglia? — Si facio — rispose Feliciano, — domine index, perché questo è uno iniquo statuto, né in alcuno altro luoco d’Italia è in usanza; anzi da casa nostra prendiamo solazo fare de le fiche, in modo fin a li picoli fanciulli insignamo farne tre e quattro per qualunca mano. — Tu me hai inteso — rispose con turbata ciera il iudice: — o tu paghi la pena, overo vadi in presone. — Odendo cosí Feliciano, e vedendosi a mal partito, per uscire de briga pose mano a la borsa, e trectene uno ducato per pagare la pena, dicendo: — Prendite, messer, questo ducato, e datine il resto indrieto. — Il iudice, tollendo quello, dixe: — Io non ho moneta; — e dettelo ad uno, che era li cum molti altri concorso al tribunal per il garulare de la execuzion de la pena, ché ’l facesse cambiare. £1 quale subito tornato, disse non trovare moneta, e datolo circa a quatro o cinque altre persone e non potendose aver moneta, Feliciano, vedendo questo e avendo grandissimo dispiacere, e dubitando non li fusse facto qualche zarda del roncino, il quale avea lassato in la stalla senza governo e senza assignamento a l’oste, cum certe sue cose in groppa in una valisetta, per essere stato furiosamente conducto a la rasone, e riscaldato dentro de ira e de disdegno, e rincrescendoli ultimamente piú il perdere tempo