Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/307

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NOVELLA LI

Misser Lancilotto, cavaliero bertano, mena a casa sua i>er dimestichezza Silvano de Alexandria. Lui volendo violare la moglie, quella poi, a confusione de Silvano, moralmente è vestita megia de brocato d’oro e megia de panno rusticale. Benché non abia, come vorei e sarebbe el mio desiderio, la italica lingua in mia balia, prestantissimo conte, mio clemente signore e benefactore, magnifíci gentilomini e voi excellentissime e pudiche matrone, pur nondimeno, per seguire questa vostra dolcissima e laudevole consuetudine, de la quale ho recevuto e recevo infinito piacere, ve voglio narrare uno morale effecto, sequito ne le nostre parte de Bertagna, in repreensione de un vostro lombardo de Alexandria, de nobile progenie nato, ma per altro, se iustamente parlo, molto indiscreto, nominato Silvano: che son certo non ve dispiacerá avere inteso. Le Vostre Magnificenzie debbeno adunque sapere che, regnante Francesco primo, nostro duca de Bertagna illustre, aveva uno suo caro e dignissimo cavaliere de singolare auctoritá e reverenzia, il cui nome fu misser Lancilotto da San Pollonier. Il quale pigliando domestichezza cum questo Silvano de Alexandria, che de poco prima era gito per gentilezza in Bertagna ad usare la ducal corte, ch’era in quel tempo molto magnifica e splendida, che ancora credo al presente minor non sia, misser Lancilotto el menava spesso a casa sua. E come da nui se costuma che, per umana e dolce domestichezza, ne la visitazione gli omini in boca baciano le donne, accadde che, menando misser Lancilotto spesso seco a casa Silvano, ogni volta la moglie, ch’era una de le belle donne de tutta la Bertagna, secando el costume bertano in boca basiava, in modo che, accendendose del suo amor, spesso sollicitava, cum qual piú dextro modo poteva e sapeva, visitarla. Del che misser Lancilotto, ch’era uomo de perspicace ingegno, subito accortose, ancora che cognoscesse la donna sua costumata, prudente