Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/316

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bocone, a chi ha cervello, a patire, de questo; pur, considerando il futuro periculo e la perpetua infamia ed exterminio suo e de casa sua, mordendose de ira e de dolore le mane, se taceva. E quivi tanto stette, ch’el signore, pigliato quello piacere ch’el vòlse (io dico quello dove ogni dolcezza se chiude), se partitte. Partilo epso, il Gallante usci de sotto el lecto, e, dimostratose a la donna quasi cum animo de ucciderla, epsa, vedendolo e pallida divenuta, vòlse gridare. Ma lui, cognoscendo el vantagio, dixe: —Non avere paura, Elena, perché, quantunque meritaresti la morte da me in premio del tuo fallo, quale cum mia e tua perpetua vergogna hai col signor commesso, tanto ingrato a la mia fede, nondimeno te perdono, purché me promitti uno giorno servirme de uno picolo officio eh’ io voglio da te. — A cui la donna cum le brazze in croce respose: — Gallante mio, io me sono inducta a gran forza far quello, quale cognosco che prima se vorebbe morire che farlo. Ma pur cosi ha voluto la mia disgrazia; perché, essendo stimulata cum ogni ingegno, astuzia e arte e per multi modi, vie e minace da questo nostro signore, il quale sai de che natura è, a mi è convenuto abandonare il mio e tuo onore per compiacerlo, come lo sa ben Idio, de’ nostri cuori vero cognitore. Ma pregoti abi pazienzia: tu vedi cum chi ho fallito; almeno non me sono posta cum vile persona. Perdonarne, ché io te ne priego cum le brazze in croce. E perché el pare che tu vogli ch’io facia certa cosa per ti, eccome prompta a la vita e a la morte, per farte cosa grata. — E Gallante, intendendo la scusa de la moglie e cogno- .^ccndola debile e scioca, non li vòlse far altra risposta che questa, avendo giá statuito in l’animo suo quello che fare voleva: — Elena, benché ora in mia presenzia te mostri dolente, pur ho limpidamente compreso il mèle non saperli amaro, lo te perdono ogni cosa; ma cum questa condizione: fa’ che a f>ersona, né al signore ancora, mai de questo vogli parlare, se cara hai la tua vita insieme cum la mia; e per lo advenire sii savia. — A cui la donna: — Gallante, se mai piú di me sentirai simil cose, senza alcuna pietá serò contenta che me uccidi, ché certo per quello ho facto me viene voglia a me istessa dare la