Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/49

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il nostro fidele e sincero amore. — Dette queste parole, Mala^ testa, sposatola cum uno fulvido diamante che in dito avea, cum difficoltá de la paterna casa (per li forti serrami di quella) la trasse. Ma, prima che ne uscisse, Lelia, trovata Lisetta sua serva, in questa forma li dixe: — Se mio patre o mia maire me adimandasseno, tu li dirai da parte mia che, di poi non hanno avuto pietá a la mia giovinezza, la quale come loro è creata de carne, de sangue e d’osse. e non di ferro o di pietra, corno loro mostravano fosse, ch’io me sono copulata cum Malate.sta Carbonese, nobilissimo giovene della citá nostra, per averme lui .sempre sopra ogni altra cosa amata e reverita, e cum epso a casa sua me ne sono questa nocte andata. — A cui Lisetta lacrimando rispose: — Madonna mia, guardáti, per Dio, a fare quello che a voi e a li vostri parenti sia onore e laude. — E, respondendoli Lelia che pur attendesse a vivere senza dire nulla, se dimandata non fusse, sconsolata lassandola, se ne andò col .suo Malatesta, il quale cum incredibile alegrezza a casa sua nel coniugale letto conductola, come cari sposi prenderono l’uno de l’altro dolcissimo e infinito piacere. Or la sequente matina Icvandose la madre di Lelia, nominata madonna Erminia, figliuola di messer Andreuzzo di Bentivogli, e adimandando de la figliuola a Lisetta, ella li respose che se ne era ita a marito cum Malatesta Carbonese, referendoli quanto li avea imposto la giovene. Del che la madre, oltra modo dolorosa e affannata, corse subito in la camera de misser Paulo suo marito, che ancora non era levato, e dixeli: — O misser Paulo, tristi e sciagurati noi per sempre mai, poi che Lelia nostra figlia questa nocte se n’è andata cum Malatesta Carbonese a casa sua ! — La qual cosa intendendo messer Paulo, non fu mai a la sua vita piú tristo e dolente, e, pieno de ira e de furore, levato, corse ad armarse e, chiamando seco li famigli e tre suoi gagliardi figliuoli, corse a casa de Alberto Carbonese, dalla sua poco distante, cum animo de occidere in quella sino a’ cani che li trovasse; dove intrati, e quella trascorrendo, trovarono solamente una schiava, e quella occisero. Ma ventura fu che, de dui giorni avanti, Alberto cum dui altri