Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/74

Da Wikisource.

e flagizioso peccato de la luxuria, del quale adimandandolo il confessore se peccato in epsa commesso avea e cum che generazione de donne, lui respondeva che mai se recordava che a la sua vita avesse peccato cura niuna. Al frate parca cosa incredibile, cognoscendolo per li ascoltati peccati disoluto, che di questo ne fusse tanto continente: onde di novo li dicea: — Figliuolo, pensa bene ed examina la tua conscienzia, se tu dici la veritá. — Rispose: — Misser, quello ve dico è vero. Io credo che, de quello a l’umana memoria possibile sia recordare, me ricordi; e però ve dico che femina non cognobbi giamai. — Per che disse il frate: — L’è una gloriosa virtú che sii stato ne la castitate si continente, ché certo bastato sarebbe se ne l’eremo a la tua vita cum gran fatica dimorato avessi. — A cui rispose el Bazzo: — Missere, voi perdeti tempo in ciò adimandarme, ché questo è vero; e non ve ne maravigliati, perché certo non voglio dire me sia dispiaciuto le donne, ma me hanno pur a mirarle stomacato. — A questo respondendo, il frate dixe: — Nel nefando vicio contra natura hai peccato? — Misser si, — rispose Baccio, — e non tanto peccato ho io per piacere, quanto per seguire il nostro motto fiorentino, che al mio tempo se dicea: «Quando vói prendere trastullo, usa spesso col fanciullo». — E circa questo peccato li dixe tutte le circon.stanzie; le quale audendo il frate, li venne voglia de ridere. Pur, retenendose per non scandalizarse, dixe: — Questo peccato è tanto oprobrioso e puzulente, che crudelissimamente la divina potenzia offende. E per questo, figliuol mio, l’hai in tal maniera offesa, che al presente non te posso absolverc, ma degli altri si. Domane retornerai da ine, e in questo megio andarò dal vicario del vescovo e pigliarò l’auctoritá de absolverte. — Bazzo, audendo queste parole e avendo del furioso e del compagnone, dixe cum turbata fronte: — Messer, a parlarvi chiaro, non crediate ve voglia aver decto ciò che feci mai, e poi non me vogliate absolvere. Io intendo che non ve partireti de qui, che voi me absolvereti; altrimenti, per la barba de sancto Pietro, che tiene le chiave del cielo, io ve levarò la chierica del cervello cum questo coltello! — evaginandolo fuori, che avea a lato. Il frate, per li auditi peccali