Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/9

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ingegno a provinzia tanta insufficiente fusse. Deliberato adunque, presi la penna e, per quanto la labile memoria fu capace, ne ho scripte alcune, e in forma del presente libro pieno di fede reducte, pier farne oblazione al tuo ducal valore, in remembranza de la devotissima fede mia verso quello, rechedendolo la spirituale virtú del nostro vinculo compaterno, insieme cum el mutuo amore de la Tua Excellenzia cum la illustre cita nostra, mediante la contracta affinitá fra epsa e la gloriosa famiglia Bentivoglia; acciò, essendo epse novelle cum iucunditá lecte da Toa illustrissima Signoria, siano ancora cum tua gloria a la posteritá del tempo commendate. Pregaròte adunque, inclito signor mio, per quella devota fede a te tanti anni liberissimamente donata, se mai effecto d’alcuno tuo fidel servitore te fu caro, che benignamente questa dolce lucubrazione acceptare te piaza. E quando da le ardue cure del tuo glorioso Stato respirare potrai e da le urgente imprese, a le quale in questa nostra etate cum summa tua gloria ogni studio imparti, a mia consolazione legere la vogli; supplicando la tua ducal virtú che, come ho giá instituito, cosí la vogli Le poretane novelle intitulare, respecto al loco dove el sugetto de la urbana opera è causato. A la cui graziosa lectura col nome del summo ed eterno love il tuo invictissimo valore lassando, singular gloria e iucundissimo me ha.