Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/167

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vi - stanze 161

51
     Par che i franceschi accorrano in aita
a guelfi afflitti ed al pastore Urbano
e che la parte di Gibel smarrita
in riva a Mella empia di sangue il piano;
e lasci al vincitor la via spedita
d’andar ove di lá dal Garigliano
cacci gli saracini, ai quai Lucera
ad abitar co’ liti lor dat’era.
52
     Per vendicar poi tanti e sí gran falli
priva il pastor Manfredi e fa che viene
Carlo di Francia e la corona dalli
di quanto alla Cicilia s’appartiene.
Poi d’uomini, di navi e di cavalli
tu vedi i mari e le contrade piene;
vedi la pugna e i gibellini vedi
rotti e dispersi e preso il re Manfredi.
53
     Lá guelfi ripigliar vedi il domino,
ch’a Monte Aperto avean prima perduto.
Vien di Corrado il figlio Corradino,
li dove è vinto dal consiglio astuto
del vecchio Alardo, e ’l campo gibellino
e l’aleman ch’era con lui venuto;
e resta il giovanetto a Tagliacozzo
prigion di Carlo e poi col capo mozzo.
54
     Si vede altrove che Bologna ha guerra
col Vinizian, ch’usurpa i mari e i porti;
si vede altrove che d’intorno serra
i forlivesi e fa lor mille torti,
e che quel popul salta da la terra
ed ottomila bolognesi ha morti;
altrove par che quel medesmo uccida
ottocento guerrier, ch’un Guido guida.