Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/337

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nota 331


[1567] — Horti tres Amoris Amoenissimi, praestantissimorum poetarum nostri saeculi. Pars prima hortus italorum Poetarum. Francofurti ad Moenum, per Petrum Fabricium, impensis Sigismundi Feyrambend et Simonis Huderi, 1567.

Vi si riportano (pp. 268-76) 17 poesie dell’Ariosto, con una lezione alquanto trascurata, ma attinta alla stampa del 1553 (liii, xv, xxiii, liv, xxix, xxxi, xxxii, xxx, xliii, xxxiii, xxxiv, xlii, xli, xvii, ii, xviii, xliv).

[1608] — Delitiae CC. Italorum Poetarum, Huius superiorisque aevi illustrium Collectore Ranutio Ghero Prostant in officina Iona Rosae, ciↄ. iↄ. cv. cviii.

Sono 15 componimenti, raccolti dall’edizione del Pigna, ma con poca esattezza nel testo (pp. 273-287) (liii, xv, xxiii, liv, xxix, xxxi, xxxii, xxxiii, xxxiv, xlii, xli, xvii, ii, xviii, xliv).

[1719] — Carmina illustrium poetarum italorum, Florentiae, mdccxix; Typis Regine Celsitudinis, apud Ioannem Caietanum Tartinium, et Santem Franchium, tomo 1 (pp 342-61).

Sono 18 componimenti, comuni, in gran parte, alle due precedenti raccoltine (liii, xxxiii, liv, xxxi, xxxii, xxx, xliii, xlii, xli, ii, xviii, (i, v), xii, xiii, lxiv, lv, lix, vii).

[1730-1] — Opere di L. Ariosto, Venezia, Orlandini.

In questa edizione, giá descritta, nel tomo 11, p. 389 sono riportati tutti i componimenti del Pigna, con l’aggiunta dei car. i2, i1, in fine al volume (p. 400).

Si ripeterono i carmi nella edizione del 1739 (tomo in, pp. 667-707); la raccoltina crebbe di due (lii, iv) nella stampa del Barotti del 1741 (iv, pp. 897-98), seguita dalle edizioni, giá citate, del 1745, 1733, 1755, 1760.

Altri sei componimenti nuovi (lvii, l, xlvii, xlviii, lxx, xlix) comparvero nella stampa pitteriana del 1766 (vi, pp. 427 sgg.) con questa dichiarazione: Alia epigrammata adiungimus ex autographo codice carminum Lud. Arrosti (F6). L’esempio fu seguito da tutti gli editori delle Opere di L. A. che giá indicammo per le poesie italiane (Remondini, 1771, 1780, 1792, 1793, 1798; Lambert, 1776; Pitteri, 1783 ecc.; Molini, 1824): solo il Polidori nel vol. 1 delle Opere minori (pp. 319-365) ha riportati tutti i componimenti noti, aggiungendone uno, cioè il carme lxviii.

Dopo il Polidori, le liriche latine ebbero una ristampa nella edizione triestina del Lloyd austriaco (1858). Il Carducci, che fece conoscere, nel