Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/379

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indice dei nomi 373
XVIII. — De Iulia. Giulia, novella sirena, canta cosí divinamente che egli, non piú padrone di sé, ha perduta la libertá |||
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XIX. — De vellere aureo. Esercitazione scolastica sull’impresa del Vello d’oro |||
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XX. — De catella puellae. Chi gli ha portato via la cagnolina della sua fanciulla? |||
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XXI. — [In Lenam]. Con quale gioia vorrebbe svergognare e colpire la vecchia manutengola dell’infedele fanciulla! |||
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XXII. — [Sine titulo]. Mortificato di aver posto il suo affetto in una fanciulla cosí indegna, s’indugia con acre gioia a rappresentare tutta la depravazione di lei |||
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XXIII. — De Lydia. Si duole che la sua Lidia sia andata a passar l’autunno in campagna senza di lui. È possibile che ella non senta la mancanza di lui e non lo chiami? |||
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XXIV. — [Sine tilulo]. Chiudi, te ne prego, gli occhi |||
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XXV. — [Bacchi statua]. Perché, Bacco, godi d’una eterna giovinezza? |||
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XXVI. — [Ad Bacchum]. Col vino si lavi, non con l’acqua chi, impuro, entra nel tempio di Bacco |||
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XXVII. — [De Bacco]. A Bacco perennemente lieto e giovane |||
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XXVIII . — [Sine tilulo]. Godiamoci insieme la vita |||
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XXIX. — [De Eulalia], Piccola ancora, ma come bene avviata alle arti materne! |||
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XXX. — De Iulia. È una nuova Musa? Il canto, la grazia, la bellezza la rendono insuperabile |||
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XXXI. — [De Veronica]. Sei Veronica o piuttosto «veramente unica»? |||
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XXXII. — [De Glycere et Lycori]. Quale tra Glicere e Licori piú gli va a genio? |||
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XXXIII. — Ad puellam vendentem rosas. Queste rose vendi, o te stessa o te e quelle? |||
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XXXIV.— Idem. Sul medesimo argomento |||
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XXXV. — [De lupo et ove]. Nessun favore può modificare la natura |||
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XXXVI. — [De Bardo poeta]. Recita a memoria i versi che fa, ma non li scrive |||
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XXXVII .— De Callimacho. Senti, fanciullo |||
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XXXVIII .— De eodem. ... toh, è un vecchio! |||
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XXXIX. — Ad Aulum. Che chiacchierone! |||
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XL .— Ad puerum. Suona e canta da fare invidia ad Apollo |||
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XLI. — De puero mortuo. Era un Adone! |||
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XLII. — In Venerem armatam Lacedaemone. Perché armarti, Venere? |||
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