Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/14

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8 canto


28
     Ma se desir pur hai d’un elmo fino,
trovane un altro, et abbil con piú onore;
un tal ne porta Orlando paladino,
un tal Rinaldo, e forse anco migliore:
l’un fu d’Almonte, e l’altro di Mambrino:
acquista un di quei duo col tuo valore:
e questo, c’hai giá di lasciarmi detto,
farai bene a lasciarmi con effetto. —

29
     All’apparir che fece all’improviso
de l’acqua l’ombra, ogni pelo arricciossi,
e scolorossi al Saracino il viso;
la voce, ch’era per uscir, fermossi.
Udendo poi da l’Argalia, ch’ucciso
quivi avea giá (che l’Argalia nomossi),
la rotta fede cosí improverarse,
di scorno e d’ira dentro e di fuor arse.

30
     Né tempo avendo a pensar altra scusa,
e conoscendo ben che ’l ver gli disse,
restò senza risposta a bocca chiusa;
ma la vergogna il cor sí gli traffisse,
che giurò per la vita di Lanfusa
non voler mai ch’altro elmo lo coprisse,
se non quel buono che giá in Aspramonte
trasse del capo Orlando al fiero Almonte.

31
     E servò meglio questo giuramento,
che non avea quell’altro fatto prima.
Quindi si parte tanto malcontento,
che molti giorni poi si rode e lima.
Sol di cercare è il paladino intento
di qua di lá, dove trovarlo stima.
Altra ventura al buon Rinaldo accade,
che da costui tenea diverse strade.