Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/187

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cando nono 181


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     Non so se ’l re di Frisa piú dolente
del figliol morto, o se piú d’ira acceso
fosse contra di me, che ’l dí seguente
giunse lá dove si trovò sí offeso.
Superbo ritornava egli e sua gente
de la vittoria e di Bireno preso;
e credendo venire a nozze e a festa,
ogni cosa trovò scura e funesta.

45
     La pietá del figliuol, l’odio ch’aveva
a me, né dí né notte il lascia mai.
Ma perché il pianger morti non rileva,
e la vendetta sfoga l’odio assai,
la parte del pensier, ch’esser doveva
de la pietade in sospirare e in guai,
vuol che con l’odio a investigar s’unisca,
come egli m’abbia in mano e mi punisca.

46
     Quei tutti che sapeva e gli era detto
che mi fossino amici, o di quei miei
che m’aveano aiutata a far l’effetto,
uccise, o lor beni arse, o li fe’ rei.
Volse uccider Bireno in mio dispetto;
che d’altro sí doler non mi potrei:
gli parve poi, se vivo lo tenesse,
che per pigliarmi, in man la rete avesse.

47
     Ma gli propone una crudele e dura
condizïon: gli fa termine un anno,
al fin del qual gli dará morte oscura,
se prima egli per forza o per inganno,
con amici e parenti non procura,
con tutto ciò che ponno e ciò che sanno,
di darmigli in prigion: sí che la via
di lui salvare è sol la morte mia.