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CANTO VENTESIMO
1
Le donne antique hanno mirabil cose
fatto ne l’arme e ne le sacre muse;
e di lor opre belle e glorïose
gran lume in tutto il mondo si diffuse.
Arpalice e Camilla son famose,
perché in battaglia erano esperte et use;
Safo e Corinna, perché furon dotte,
splendono illustri, e mai non veggon notte.
2
Le donne son venute in eccellenza
di ciascun’arte ove hanno posto cura;
e qualunque all’istorie abbia avvertenza,
ne sente ancor la fama non oscura.
Se ’l mondo n’è gran tempo stato senza,
non però sempre il mal influsso dura;
e forse ascosi han lor debiti onori
l’invidia o il non saper degli scrittori.
3
Ben mi par di veder ch’al secol nostro
tanta virtú fra belle donne emerga,
che può dare opra a carte et ad inchiostro,
perché nei futuri anni si disperga,
e perché, odiose lingue, il mal dir vostro
con vostra eterna infamia si sommerga:
e le lor lode appariranno in guisa,
che di gran lunga avanzeran Marfisa.