Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/12

Da Wikisource.
6 canto


20
     Vedete un altro Carlo, che a’ conforti
del buon Pastor fuoco in Italia ha messo;
e in due fiere battaglie ha duo re morti,
Manfredi prima, e Coradino appresso.
Poi la sua gente, che con mille torti
sembra tenere il nuovo regno oppresso,
di qua e di lá per le cittá divisa,
vedete a un suon di vespro tutta uccisa. —

21
     Lor mostra poi (ma vi parea intervallo
di molti e molti, non ch’anni, ma lustri)
scender dai monti un capitano Gallo,
e romper guerra ai gran Visconti illustri;
e con gente francesca a piè e a cavallo
par ch’Alessandria intorno cinga e lustri;
e che ’l duca il presidio dentro posto,
e fuor abbia l’aguato un po’ discosto;

22
     e la gente di Francia malaccorta,
tratta con arte ove la rete è tesa,
col conte Armenïaco, la cui scorta
l’avea condotta all’infelice impresa,
giaccia per tutta la campagna morta,
parte sia tratta in Alessandria presa:
e di sangue non men che d’acqua grosso,
il Tanaro si vede il Po far rosso.

23
     Un, detto de la Marca, e tre Angioini
mostra l’un dopo l’altro, e dice: — Questi
a Bruci, a Dauni, a Marsi, a Salentini
vedete come son spesso molesti.
Ma né de’ Franchi val né de’ Latini
aiuto sí, ch’alcun di lor vi resti:
ecco li caccia fuor del regno, quante
volte vi vanno, Alfonso e poi Ferrante.