Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/157

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trentesimottavo 151


76
     A pena avea la vigilante Aurora
da l’ostel di Titon fuor messo il capo,
per dare al giorno terminato, e all’ora
ch’era prefissa alla battaglia, capo;
quando di qua e di lá vennero fuora
i deputati; e questi in ciascun capo
degli steccati i padiglion tiraro,
appresso ai quali ambi un altar fermaro.

77
     Non molto dopo, instrutto a schiera a schiera,
si vide uscir l’esercito pagano.
In mezzo armato e suntuoso v’era
di barbarica pompa il re africano;
e s’un baio corsier di chioma nera,
di fronte bianca, e di duo piè balzano,
a par a par con lui venía Ruggiero,
a cui servir non è Marsilio altiero.

78
     L’elmo, che dianzi con travaglio tanto
trasse di testa al re di Tartaria,
l’elmo, che celebrato in maggior canto
portò il troiano Ettòr mill’anni pria,
gli porta il re Marsilio a canto a canto:
altri principi et altra baronia
s’hanno partite l’altr’arme fra loro,
ricche di gioie e ben fregiate d’oro.

79
     Da l’altra parte fuor dei gran ripari
re Carlo usci con la sua gente d’arme,
con gli ordini medesmi e modi pari
che terria se venisse al fatto d’arme.
Cingonlo intorno i suoi famosi pari;
e Rinaldo è con lui con tutte l’arme,
fuor che l’elmo che fu del re Mambrino,
che porta Ugier Danese paladino.