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220 canto


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     Sobrin radoppia il colpo, e di riverso
gli mena, e se gli crede il capo tôrre;
ma lo vieta l’acciar lucido e terso,
che temprò giá Vulcan, portò giá Ettorre.
Vede il periglio Brandimarte, e verso
il re Sobrino a tutta briglia corre;
e lo fere in sul capo, e gli dá d’urto:
ma il fiero vecchio è tosto in piè risurto,

89
     e torna ad Olivier per dargli spaccio,
sí ch’espedito all’altra vita vada;
o non lasciare almen ch’esca d’impaccio,
ma che si stia sotto ’l cavallo a bada.
Olivier c’ha di sopra il miglior braccio,
sí che si può difender con la spada,
di qua di lá tanto percuote e punge,
che, quanta è lunga, fa Sobrin star lunge.

90
     Spera, s’alquanto il tien da sé rispinto,
in poco spazio uscir di quella pena.
Tutto di sangue il vede molle e tinto,
e che ne versa tanto in su l’arena,
che gli par ch’abbia tosto a restar vinto:
debole è sí, che si sostiene a pena.
Fa per levarsi Olivier molte prove,
né da dosso il destrier però si muove.

91
     Trovato ha Brandimarte il re Agramante,
e cominciato a tempestargli intorno:
or con Frontin gli è al fianco, or gli è davante,
con quel Frontin che gira come un torno.
Buon cavallo ha il figliuol di Monodante:
non l’ha peggiore il re di Mezzogiorno;
ha Brigliador che gli donò Ruggiero
poi che lo tolse a Mandricardo altiero.