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196 canto


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     Grida che si ritiri ognun da canto,
spinge il cavallo e fa sentir gli sproni.
Ruggier cent’altri n’avea uccisi intanto,
e gran speranza dato a quei prigioni:
e come venir vide Dudon santo
solo a cavallo, e gli altri esser pedoni,
stimò che capo e che signor lor fosse:
e contra lui con gran desir si mosse.

77
     Giá mosso prima era Dudon; ma quando
senza lancia Ruggier vide venire,
lunge da sé la sua gittò, sdegnando
con tal vantaggio il cavallier ferire.
Ruggiero, al cortese atto riguardando,
disse fra sé: — Costui non può mentire,
ch’uno non sia di quei guerrier perfetti
che paladin di Francia sono detti.

78
     S’impetrar lo potrò, vo’ che ’l suo nome,
inanzi che segua altro, mi palese; —
e cosí domandollo: e seppe come
era Dudon figliuol d’Uggier danese.
Dudon gravò Ruggier poi d’ugual some,
e parimente lo trovò cortese.
Poi che i nomi tra lor s’ebbono detti,
si disfidaro, e vennero agli effetti.

79
     Avea Dudon quella ferrata mazza
ch’in mille imprese gli diè eterno onore:
con essa mostra ben ch’egli è di razza
di quel Danese pien d’alto valore.
La spada ch’apre ogni elmo, ogni corazza,
di che non era al mondo la migliore,
trasse Ruggiero, e fece paragone
di sua virtude al paladin Dudone.