Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/25

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trentesimoterzo 19


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     — Or che dovete (diceva ella), quando
cosí v’abbia una femina abbattuti,
pensar che sia Rinaldo o che sia Orlando,
non senza causa in tant’onore avuti?
S’un d’essi avrá lo scudo, io vi domando
se migliori di quel che siate suti
contra una donna, contra lor sarete?
Nol credo io giá, né voi forse il credete.

73
     Questo vi può bastar; né vi bisogna
del valor vostro aver piú chiara prova:
e quel di voi che temerario aggogna
far di sé in Francia esperïenzia nuova,
cerca giungere il danno alla vergogna
in che ieri et oggi s’è trovato e trova;
se forse egli non stima utile e onore,
qualor per man di tai guerrier si muore. —

74
     Poi che ben certi i cavallieri fece
Ullania, che quell’era una donzella,
la qual fatto avea nera piú che pece
la fama lor, ch’esser solea sí bella;
e dove una bastava, piú di diece
persone il detto confermâr di quella;
essi fur per voltar l’arme in se stessi,
da tal dolor, da tanta rabbia oppressi.

75
     E da lo sdegno e da la furia spinti,
l’arme si spoglian, quante n’hanno indosso;
né si lascian la spada onde eran cinti,
e del castel la gittano nel fosso:
e giuran, poi che gli ha una donna vinti,
e fatto sul terren battere il dosso,
che, per purgar sí grave error, staranno
senza mai vestir l’arme intero un anno;