Vai al contenuto

Pagina:Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu/258

Da Wikisource.

229

ELEGIA NONA.




     Ben è dura e crudel, se non si piega
Donna a prometter quanto1 un suo fedele,
3Che lungamente l’ha servita, prega:
     Ma se promette largamente, e che le
Promesse poi si scordi o non attenga,
6Molto è più dura e molto più crudele;
     Nè fermo un sì nè fermo un no mai tenga,
Pur come ogni parola che l’uom dice,
9All’orecchie de’ Dei sempre non venga.
     E non sa ancor di quanto mal radice
Questo le sia, se ben non va col fallo
12La pena allor allor vendicatrice;
     Ma lo segue ella con poco intervallo,
Ed ogni côr che qui par sì coperto,
15Trasparente è là su più che cristallo.
     Promesso in dubbio non mi fu, ma certo:
Diceste darmi quel che, oltre l’avermi
18Promesso voi, mi si devea per merto.
     Se promettendo aveste pensier fermi
D’attender, indi li mutaste, io voglio
21Ed ho perpetuamente da dolermi.
     Del mio giudicio rio prima mi doglio,
C’ho le speranze mie sparse nell’onde,
24Credendomi fondarle in stabil scoglio.
     Dógliomi ancor, che questo error ridonde
In troppa infamia a voi, perchè vi mostra
27Volubil più che al vento arida fronde.
     Ma se diversa era la mente vostra
Dalle promesse, ed altro era in la bocca,
30Altro del cor nella secreta chiostra;
     Questo fu inganno, e più dirò che tocca2
Di tradimento: ma di par la fede
33E per questo e per quel morta trabocca.
     A queste colpe ogni altra colpa cede:


  1. Così tutte le stampe; onde pare da intendersi: promettere quello o tutto quello di che la prega un suo fedele, che ec.
  2. Partecipa. Senso non osservato.
ariosto.Op. min. — 1. 20