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134 la cassaria.

Di casa a piedi, nè passar pur vogliono
La strada, se non hanno al culo il dondolo
Della carretta: e le carrette vogliono
Tutte dorate, e che di drappi sieno
Coperte, e gran corsieri che le tirino;
E due donzelle e una donna da camera,1
E staffieri e ragazzi che accompagnino.
E in tal pazzia, non men de’ ricchi, i poveri
Fan loro isforzi,2 e in guisa l’arco tirano,
Che non avanza un carlino per spendere
In appetito mai strasordinario.
E di qui avvien, se un forestiero capita
In questa terra, che trova rarissimo
Chi a casa sua lo inviti, ed usi i termini
Di cortesía ch’in altre terre s’usano.
Chi vien di fuore, e chi non sa la pratica
Di questo lor sì limitato vivere,
Fa giudizio che sieno avari, e ingannasi:
Più tosto giudicar li dovría prodighi,
Disordinati e di poca prudenzia;
Che se fossino avari, daríano opera
A mercanzíe, all’altre arti che fan gli uomini
Ricchi. Ma questi ogni esercizio stimano
Vile, nè voglion che sia detto nobile
Se non chi senza industria vive in ozio:
Nè questo basta; bisogna che simile-
mente suo padre sia stato e suo avolo
A grattarsi la pancia. Vedi erronea
Usanza; vedi opinïon fantastica;3
Vedi che disciplina, che bello ordine
D’una savia città, che voglia accrescere
In istato! A sua posta.4 Che? da metterla
Ho per ragion?5 Viva pur e governisi
Come le par. Se non ci fosse il proprio


  1. Donna da camera per Cameriera è modo non registrato, e forse quanto dovrebbesi non osservato.
  2. Nel Giolito e nel Bortoli: lor risforzi.
  3. Sembre che il poeta intenda in questa scena a riprendere i costumi e il progressivo intromettersi delle usanze spagnuole nella stessa sua patria.
  4. Solo qui legge il Barotti: In stato. Ma a sua posta. In qualunque modo, è da sottintendersi: faccia o faccia pure.
  5. Ho da metterla per la via della ragione? Ho da ridurla in buon senno? (Tortoli).