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198 la cassaria.

Erofilo.               Io ne son certo: dunque in camera
Di Caridor l’aspetta1 il ruffian?
Fulcio.                                                     Ve’2 ch’io ti
Lasciavo il meglio! Perchè non lo veggano
Gli altri di casa, mentre vanno e vengono,
Sotto il letto l’abbiam fatto nascondere,
Con tanta tema, ch’io non potrei dirtene
A bastanza: non osa, per non essere
Sentito, pur di respirar.
Erofilo.                                         Ho gaudio
Ch’abbia dell’amor suo così piacevole
Successo Caridoro, e mi si duplica
Quel c’ho avuto io, poi c’ho trovata Eulalia:
Perchè l’affanno e il timor, che grandissimo
Ebbi d’averla perduta in perpetuo
(Chè non potevo pensar chi levatami
L’avesse), fa che ho assai maggior letizia
Poich’io l’ho riavuta, e che renduta me
L’hanno i miei servi, che tolta l’avevano
Credendo farmi piacere e servizio,
Ch’io non avrei avuta se condottami
L’avesse senza altro travaglio il Trappola
Nostro; perchè già buona parte avevomi
In quella certa aspettazion, mettendola
Come già avuta, fruito del gaudio.
Fulcio.E così avvien che i beni più dilettano
Quando con più fatica e più pericolo
Avuti s’hanno, e quando più mancatane
Era la speme.
Erofilo.                        Anco così in contrario,
Il mal che vien quando men tu ne dubiti,
E ch’in mezzo a i piacer si viene a mettere
Nè li lascia far pro, dà più molestia:
Come provo io al presente delle pessime
Nuove che dette m’hai, che non sia a Procida
Ito mio padre, ma tornato; e ch’abbia
Nostra trama scoperta, e fatto mettere
Volpino, il nostro consiglier, in carcere.
Fulcio.Tu potrai medicar questo mal facile-


  1. Alcune stampe hanno t’aspetta. Ad ogni modo, è da intendersi Fulcio insieme con la giovane.
  2. Ed. Giol.: va; che egualmente intendesi per Vedi o Guarda.