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Pagina:Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu/220

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210 la cassaria.

Crisobolo.                                             Non potrebbesi
Con minor spesa acchetarlo?
Fulcio.                                                Potrebbesi
Con un coltel, che s’avría per pochissimo
Prezzo, scannarlo, e così far che tacito
Stesse.
Crisobolo.            Io non dico così; pur gran numero
Dugento scudi o ducati mi pajono.
Fulcio.Io tel confesso: forse accheterebbesi
Per meno. Io credo che se avrà il medesimo
Che già ne potè aver, che starà tacito.
Crisobolo.E non per meno?
Fulcio.                              Io vorria in tuo servizio
Che s’acchetasse con nulla. Perdonami
S’io ti consiglio: pur dirò. Parrebbemi
Che tu mandassi incontinente Erofilo
Meco con quei denar che ti paressino
Bastar: vedrà Caridoro di metterlo
D’accordo col ruffiano, e fargli spendere
La minor somma che gli sia possibile.
Non si potrà schermir: così saremogli
Addosso tutti, che ’l faremo arrendere.
Crisobolo.Or, non è molto meglio ch’io medesimo
Vi venga?
Fulcio.                  Non, secondo il mio giudicio;
Chè se il ruffian ti vede in questa pratica
Sì caldo, crederàssi che giuntatolo
Abbia di tuo consentimento Erofilo;
E con speranza per questo di metterti
Più taglia, arresteràssi e farà l’asino.
Anzi, mi par ch’abbia a venir Erofilo
Solo, con finzïon che non sapendolo
Tu, cerchi questo accordo, e fatto s’abbia
Danar prestar dagli amici; anzi toltogli
All’interesse, con suo grande incomodo.
Crisobolo.Che venga sol? Sì, per dio, che gli è giovane
Molto cauto! in un tratto lascerebbesi
Avviluppare, e tirar come un bufalo
Pel naso.
Fulcio.                Ma di questi che al servizio
Tuo stanno, non ce n’è alcun sì pratico,
Che ti potesse parer buono ad essere