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LA LENA.




PERSONAGGI.


CORBOLO, famiglio di Flavio. TORBIDO, perticatore.
FLAVIO, padrone giovane. GIMIGNANO.
LENA, ruffiana. BARTOLO.
FAZIO, vecchio. MAGAGNINO, sbirro.
ILARIO, padre di Flavio. SPAGNUOLO, sbirro.
EGANO, vecchio. MENICA, massara di Fazio.
PACIFICO, marito di Lena. STAFFIERI due.
CREMONINO, famiglio. MENGHINO, famiglio di Fazio.
GIULIANO.


La scena è in Ferrara.




PRIMO PROLOGO.1


     Dianzi ch’io veddi questi gentiluomini
Qui ragunarsi, e tante belle giovani,
Io mi credéa per certo che volessino
Ballar, chè ’l tempo me lo par richiedere;
E per questo mi son vestito in maschera.
Ma poi ch’io sono entrato in una camera
Di questo, ed ho veduto circa a sedici
Persone travestite in diversi abiti,


  1. Questo Prologo, omesso dai più recenti editori, leggesi nella stampa del Pitteri procurata dal Barotti. Sebbene credasi che l’Ariosto avesse già da pezza composto questa Commedia, sembra certo nondimeno ch’essa venisse recitata per la prima volta nel 1528, sopra un teatro fatto nuovamente fabbricare dal duca Alfonso nel suo proprio palazzo; nella qual fabbrica vennero altresì, come raccontasi, mandati ad esecuzione i concetti architettonici del medesimo poeta. La temperanza ancora dei concetti e delle parole ond’è tessuto questo Prologo, rende assai verisimile che sia quello il quale fu recitato sulla scena dallo stesso principe don Francesco d’Este, uno dei figliuoli del duca. Vedi Baruffaldi, Vita ec., pag. 200-202.