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Pagina:Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu/492

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482 la scolastica.

Che gli avra’ usato, non è vero, Accursio?
Gli avrai mostrato bella via di spendere;
E il danar, che a fatica accumulavoli
Per pagar sue dozzine e per vestirsene,
Per comprar libri, ha avuto buon recapito
Per tua virtù, ghiotton! Non dovevi essergli
Al fianco sempre, e ricordar lo studio,
Come si vede c’hai fatto il contrario?
Che merteresti?
Accursio.                         E s’io non sono idoneo
Ad insegnarli nè Cato nè regole?...
Bartolo.T’intendo; ad altro ufizio ti piace essere
Idoneo. Verbi grazia, ordir la pratica
D’una fanciulla, e con buon modo tesserla:
Trovar la via che se le possa spendere
In ben vestirla e farla stare ad agio:
In maneggiarti sul granaio1 di Bartolo:
Sta così a punto? Pistone, qui subito
Vien con la Stanna: ma prima slegate la
Fune della valigia, e giù portatela;
Chiamate anco il facchino, ed espeditevi,
Che taglia legne. Tu ti credi fuggere?
Non fuggirai, per dio.
Accursio.                                    Padron, ascoltami:
Perchè vuoi che mi leghin?
Bartolo.                                           Perchè ’l meriti.
Che indugiate? che vi possiate rompere
Il collo giù di quella scala!
Accursio.                                             Chiedoti,
Padron, perdono; e se non è verissimo
Tutto quel ch’io t’ho detto, fammi impendere
Per la gola.
Bartolo.                    Potrebbe ben accáderti
Ch’io lo facessi, ma non perch’io dubiti
Che non sian vere le vostre tristizie.
Legatemelo stretto.
Pistone.                                Accursio, lasciati
Governare, e tien fermo e’ piedi. Cancaro
Ti venga! pur m’hai gionto ove temevami.
In ogni loco mi potevi accogliere2


  1. G. A., e le moderne edizioni: granar.
  2. G. A.: «cogliere.»