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46 la cassaria.

cia di porre in mano d’un fuggitivo ruffiano a tanto pericolo la roba mia; e dare a mio figliuolo, che sì t’avea raccomandato, così buono consiglio; e farti beffe di me, ed aggirarmi il capo come io fusse il maggior sciocco del mondo? Non te ne vanterai, per dio. Lasciate cotesto, e legatemi quel traditore.

Volpino.     O patrone, tuo figliuolo m’ha sforzato a fare così: tu me gli lasciasti per servo, non per curatore o maestro.

Crisobolo.     S’io non morrò in questa notte, io darò per te uno esempio a quest’altri, che non ardiranno usarmi fraude mai più.

Volpino.     O signor mio!...

Crisobolo.     Io t’insegnerò, scelerato. Vien tu ancor dentro, chè tutta questa pratica vô sapere a pieno.


SCENA VIII.

FULCIO servo, solo.


La cosa va mal per noi, ma per Volpino va peggio. Come la mutabil fortuna ha sottosopra il tutto riversato, che sì prospera n’avea seguíto un pezzo, e non ci avería lasciati ancora, se non l’avesse arrestata la poca memoria di questo sciocco! Io non so che altro mi far meglio, che confortare Caridoro a1 levarsi dall’impresa; chè, poichè a satisfarli in li amorosi desiderî non son buono, sarò forse a persuaderli quel che sarà l’utile, l’onore e la quiete sua. Deh che farò per questo? che gli potrà giovare le mie parole? nulla, per dio: a pericolosa disperazione lo trarran, più presto che lo riducano a ragione; sì nella mal condotta invenzione di Volpino sarà con troppa baldanza il mísero fermato! Oltra ciò, se per mio mezzo non ha venire a buon fine di sì bramato intento, non mi sarà grande e perpetua infamia? Parrà ch’io non sappia ordire astuzia, se non ho sempre Volpino a lato che m’insegni; e di quante n’ho per addietro a buon porto condotte, s’io manco in questa or che son solo, n’averà tutta la gloria Volpino. Guardimi Dio ch’io sia tenuto suo discepolo, e ch’io mi lasci imprimere sì brutta macchia in viso! Che farò dunque? Io farò bene... Come farò? Io farò... non è buono, verría scoperto... Che s’io vo per un’altra via?... e per quale? per questa... sarà il medesimo. Tentiam quest’altra, è meglio forse: non è; è pur manco male; tanto


  1. Ant. stamp.: da.