Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/179

Da Wikisource.


 [68]
De l’alta ſtirpe d’ Aragone antica
     Non tacerò la ſplendida Regina,
     Di cui ne ſaggia ſi: ne ſi pudica
     Veggio hiſtoria lodar greca o latina,
     Ne a cui Fortuna piú ſi moſtri amica:
     Poi che fará da la bontá diuina
     Elletta madre a parturir la bella
     Progenie Alſonſo Hippolyto e Iſabella

 [69]
Coſtei fará la ſaggia Leonora
     Che nel tuo felice arbore s’ ineſta,
     Che ti diro de la feconda nuora
     Succeditrice proſſima di queſta?
     Lucretia Borgia, di cui d’ hora in hora
     La beltá, la virtú, la fama honeſta?
     E la fortuna, creſcera non meno
     Che giouin pianta in morbido terreno.

 [70]
Qual lo ſtagno all’argéto, il rame all’Oro,
     Il campeſtre papauere alla roſa,
     Pallido falce al ſempre verde alloro,
     Dipinto vetro a gemma pretioſa,
     Tal’a coſtei ch’anchor non nata honoro
     Sara ciaſcuna inſino a qui famoſa
     Di ſingular beltá, di gran prudentia,
     E d’ ogni altra lodeuole eccellentia.

 [71]
E fopra tutti gli altri inclyti pregi
     Che le faranno e a viua e a morta dati:
     Si loderá che di coſtumi regi
     Hercole e glialtri ſigli haura dotati,
     E dato gran principio a i ricchi ſreisi
     Di che poi s’ ornerano in toga e armati:
     Perche V odor non ſé ne va ſi infretta,
     Ch’i nuouo vaſo o buono o rio, ſi metta.

 [72]
Non voglio ch’in ſilètio ancho Renata
     Di Francia, nuora di coſtei rimagna:
     Di Luigi il duodecimo Re nata,
     E de l’eterna gloria di Bretagna:
     Ogni virtú ch’in donna mai ſia ſtata
     Di poi che’l fuoco ſcalda e l’acq bagna,
     E gira intorno il cielo: inſieme tutta
     Per Renata adornar veggio ridutta.

 [73]
Lungo fará che d’Alda di Sanfogna
     Narri, o de la Conteſſa di Celano,
     O di Bianca Maria di Catalogna,
     O de la Figlia del Re Sicigliano,
     O de la bella Lippa da Bologna,
     E d’ altre che s’ io vo di mano in mano
     Venirtene dicendo le gran lode
     Entro in vn’alto mar che non ha prode.

 [74]
Poi che le raconto la magior parte
     De la ſutura ſtirpe a ſuo grand’ agio,
     Piú volte e piú le replico de l’arte
     C’hauea tratto Ruggier détro al palagio
     Meliſſa ſi fermo, poi che ſu in parte
     Vicina al luogo del vecchio maluagio,
     E non le panie di venir piú inante
     Accio veduta non foſſe da Atlante.

 [75]
E la Donzella di nuouo conſiglia
     Di ql che mille volte hormai l’ha detto,
     La laſcia ſola, e quella oltre a dua miglia
     Non caualco per vn ſentiero iſtretto,
     Clí vide ql ch’al ſuo Ruggier ſimiglia:
     E dui Giganti di crudele aſpetto
     Intorno hauea, che lo ſtringean ſi ſorte
     Ch’era vicino eſſer condotto a morte.