Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/201

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 [24]
Dio vuol ch’aſcofa antiquamente qſta
     Strada ſia ſtata: e anchor grá tempo ſtia,
     Ne che prima ſi ſappia che la feſta
     E la ſettima etá pallata ſia,
     E ſerba a farla al tempo manifeſta
     Che vorrá porre il modo a Monarchia,
     Sotto il piú ſaggio Imperatore e giuſto
     Che ſia ſtato o fará mai: dopo Auguſto.

 [25]
Del ſangue d’ Auſtria e d’Aragó io veggio
     Naſcer fu’l Reno alla finiſtra riua
     Vn Pricipe: al valor del qual Pareggio
     Neſſun valor: di cui ſi parli o ſcriua:
     Aſtrea veggio per lui ripoſta in ſeggio
     Anzi di morta ritornata viua:
     E le virtú che caccio il mondo: quando
     Lei caccio achora, vſcir per lui di bado.

 [26]
Per queſti merti la bontá ſuprema
     Non ſolamente di quel grande impero
     Ha diſegnato e’ habbia Diadema
     C hebbe Auguſto Traian Marco e Seuero
     Ma d’ogni terra e quei e qndi eſtrema
     Che mai ne al ſol ne all’ano ap il sétiero
     E vuol che ſotto a queſto imperatore
     Solo vn’ouile ſia, ſolo vn paſtore.

 [27]
E pere’ halli ii.iii piú facile ſucceſſo
     Gli ordini in Cielo eternamente ſcritti:
     Gli pon la ſomma prouidètia appreſſo
     In mare e in terra Capitani inuitti,
     VeggioHernádo corteſe, ilqle ha meſſo
     Nuoue citta ſotto i Ceſarei editti
     E Regni in Oriente ſi remoti
     Ch’anoi che ſiamo in India non ſon noti.

 [28]
Veggio Proſper Colonna e di Peſcara
     Veggio ú Marcheſe, e veggio dopo loro
     Vn giouene del Vaſto, che fan cara
     Parer la bella Italia a i Gigli d’Oro,
     Veggio ch’entrare inanzi ſi prepara
     Quel terzo a glialtri, a guadagnar l’alloro
     Cóe buon corridor ch’ultimo laſſa
     Le moſſe, e giúge, e inazi a tutti paſſa.

 [29]
Veggio tanto il valor veggio la fede
     Tata d’Alfonfo (che’l ſuo nome e qſto)
     Ch’ in coſi acerba etá (che non eccede
     Dopo il vigeſimo anno achora il feſto)
     l’Imperator l’eſercito gli crede
     Ilqual ſaluado ſaluar no che’l reſto
     Ma farſi tutto il mondo vbidiente
     Con queſto capitan fará poſſente.

 [30]
Come con queſti ouunqj andar per terra
     Si poſſa accreſcera V imperio antico,
     Coſi per tutto il mar ch’in mezo ferra
     Di la l’Europa e di qua l’Afro aprico,
     Sara vittorioſo in ogni guerra
     Poi ch’Andrea Doria s’ haura fatto amico,
     Queſto e ql Doria ch fa da i Pirati
     Sicuro il voſtro mar p tutti i lati.

 [31]
Non ſu Pompeio a par di coſtui degno
     Se ben vinſe e caccio tutti i corſari,
     Perho che qlli al piú poſſente regno
     Che foſſe mai, non poteano efifer pari,
     Ma qſto Doria ſol col proprio ingegno
     E proprie ſorze purgherá quei mari,
     Si che da Calpe al Nilo ouunqj s’ oda
     Il nome ſuo tremar veggio ogni proda.