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Dio vuol ch’aſcofa antiquamente qſta
Strada ſia ſtata: e anchor grá tempo ſtia,
Ne che prima ſi ſappia che la feſta
E la ſettima etá pallata ſia,
E ſerba a farla al tempo manifeſta
Che vorrá porre il modo a Monarchia,
Sotto il piú ſaggio Imperatore e giuſto
Che ſia ſtato o fará mai: dopo Auguſto.
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Del ſangue d’ Auſtria e d’Aragó io veggio
Naſcer fu’l Reno alla finiſtra riua
Vn Pricipe: al valor del qual Pareggio
Neſſun valor: di cui ſi parli o ſcriua:
Aſtrea veggio per lui ripoſta in ſeggio
Anzi di morta ritornata viua:
E le virtú che caccio il mondo: quando
Lei caccio achora, vſcir per lui di bado.
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Per queſti merti la bontá ſuprema
Non ſolamente di quel grande impero
Ha diſegnato e’ habbia Diadema
C hebbe Auguſto Traian Marco e Seuero
Ma d’ogni terra e quei e qndi eſtrema
Che mai ne al ſol ne all’ano ap il sétiero
E vuol che ſotto a queſto imperatore
Solo vn’ouile ſia, ſolo vn paſtore.
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E pere’ halli ii.iii piú facile ſucceſſo
Gli ordini in Cielo eternamente ſcritti:
Gli pon la ſomma prouidètia appreſſo
In mare e in terra Capitani inuitti,
VeggioHernádo corteſe, ilqle ha meſſo
Nuoue citta ſotto i Ceſarei editti
E Regni in Oriente ſi remoti
Ch’anoi che ſiamo in India non ſon noti.
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Veggio Proſper Colonna e di Peſcara
Veggio ú Marcheſe, e veggio dopo loro
Vn giouene del Vaſto, che fan cara
Parer la bella Italia a i Gigli d’Oro,
Veggio ch’entrare inanzi ſi prepara
Quel terzo a glialtri, a guadagnar l’alloro
Cóe buon corridor ch’ultimo laſſa
Le moſſe, e giúge, e inazi a tutti paſſa.
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Veggio tanto il valor veggio la fede
Tata d’Alfonfo (che’l ſuo nome e qſto)
Ch’ in coſi acerba etá (che non eccede
Dopo il vigeſimo anno achora il feſto)
l’Imperator l’eſercito gli crede
Ilqual ſaluado ſaluar no che’l reſto
Ma farſi tutto il mondo vbidiente
Con queſto capitan fará poſſente.
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Come con queſti ouunqj andar per terra
Si poſſa accreſcera V imperio antico,
Coſi per tutto il mar ch’in mezo ferra
Di la l’Europa e di qua l’Afro aprico,
Sara vittorioſo in ogni guerra
Poi ch’Andrea Doria s’ haura fatto amico,
Queſto e ql Doria ch fa da i Pirati
Sicuro il voſtro mar p tutti i lati.
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Non ſu Pompeio a par di coſtui degno
Se ben vinſe e caccio tutti i corſari,
Perho che qlli al piú poſſente regno
Che foſſe mai, non poteano efifer pari,
Ma qſto Doria ſol col proprio ingegno
E proprie ſorze purgherá quei mari,
Si che da Calpe al Nilo ouunqj s’ oda
Il nome ſuo tremar veggio ogni proda.