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Come l’infermo acceſo di gran ſete
S’ in quella ingorda voglia s’ addorméta
Ne l’interrotta e turbida quiete
D’ogn’ acqua che mai vide ſi ramenta,
Coſi a coſtei di far ſue voglie liete
L’imagine del ſonno rappreſenta
Si deſta, e nel deſtar mette la mano
E ritroua pur ſempre il ſogno vano.
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Quanti prieghi la notte, quanti voti,
Offerte al ſuo Machone, e a tutti i dei,
Che con miracoli apparenti e noti
Mutaſſero in miglior feſſo coſtei,
Ma tutti vede andar d’ effetto voti
E ſorte anchora il ciel ridea di lei,
Paſſa la notte, e Phebo il capo biondo
Trahea del mare e daua luce al mondo.
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Poi che’l di venne e che laſciaro il letto
A Fiordiſpina s’augumenta doglia,
Che Bradamante ha del partir giá detto
Ch’uſcir di qſto ipaccio hauea gran voglia,
La gètil donna vn’ ottimo ginetto
In don da lei vuol che partendo toglia,
Guernito d’oro, & vna fopraueſta
Che riccamente ha di ſua man conteſta.
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Accompagnolla vn pezzo Fiordiſpina
Poi ſé piangendo al ſuo caſtel ritorno:
La mia ſorella ſi ratto camina
Che véne a Mótalbano acho ql giorno,
Noi ſuoi ſratelli, e la madre meſchina
Tutti le ſiamo feſteggiando intorno:
Che di lei non ſentendo, hauuto ſorte
Dubbio e tema haueua de la ſua morte.
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Miramo al trar de l’elmo al mozzo crine
Ch’intorno al capo prima s’auolgea:
Coſi le fopraueſte peregrine
Ne ſer marauigliar ch’indoſſo hauea,
Et ella il tutto dal principio al ſine
Narronne (come dianzi io vi dicea)
Come ferita foſſe al boſco, e come
Laſciaffe per guarir le belle chiome.
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E come poi dormendo in ripa all’acqj
La bella cacciatrice fopragiunfe,
A cui la falſa ſua ſembianza piacer
E come da la ſchiera la diſgiunſe
Del lamento di lei poi nulla tacqj
Che di pietade l’anima ci punſe
E come alloggio ſeco e tutto quello
Che fece ſin che ritorno al cartello,
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Di Fiordiſpina gran notitia hebb’ io
Ch’in Siragozza, e giá la vidi, in Fracia:
E piacquer molto all’appetito mio
I ſuoi begliocchi, e la polita guancia,
Ma non laſciai fermaruiſi il diſio
Ch l’amar ſenza ſpeme, e ſogno e dacia,
Hor quado in tal’ampiezza mi ſi porge
l’antiqua ſiamma ſubito riſorge.
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Di queſta ſpeme Amore ordiſce i nodi
Che d’altre ſila ordir non li potea,
Onde mi piglia e moſtra inſieme i modi
Che da la Dona haurei ql ch’io chiedea
A ſucceder faran facil le ſrodi
Che come ſpeffo altri ingánato hauea
La fimiglianza e’ ho di mia ſorella
Forte ancho ingannerá qſta Donzella.