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E s’ ella lui Marte ſtimato hauea
Stimato egli hauria lei ſorſè Bellona,
Se per donna coſi la conoſcea
Come parea il contrario alla perſona,
E ſorſè emulation tra lor naſcea
Per quella gente miſera: non buona,
Ne la cui carne e ſangue e nerui & oſſa.
Fan proua chi di loro habbia piú poſſa.
[25]
Baſto di quattro l’animo e il valore
A far ch’un campo e l’altro andaſſe rotto,
Non reſtaua arme a chi ſuggia migliore
Che quella che ſi porta piú di ſotto,
Beato chi il cauallo ha corridore
Ch’ in prezzo nò e quiui ambio ne trotto
E chi non ha deſtrier quiui s’ auede
Quato il meſtier d l’arme e triſto apiede
[26]
Riman la preda e’l campo a i vincitori
Che non e fante, o mulatier che reſti
La Maganzeſi, e qua ſuggono i Mori,
Quei laſciano i prigion, le ſome queſti,
Furon con lieti viſi, e piú co i cori
Malagigi e Viuiano a ſcioglier preſti:
Non fur men diligenti a ſciorre i paggi
E por le ſome in terra e i carriaggi.
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Oltre vna buona quantitá d’ argento
Ch’ in diuerſe vaſella era ſormato,
Et alcun muliebre veſtimento
Di lauoro belliſſimo ſregiato,
E per ſtanze reali vn paramento
D’ Oro e di Seta in Fiandra lauorato,
Et altre coſe ricche in copia grande
Fiaſchi di vin trouar pane e viuande.
[28]
Al trar de glielmi tutti vider come
Hauea lor dato aiuto vna Donzella.
Fu conoſciuta all’auree creſpe chiome
Et alla faccia delicata e bella,
L’honoran molto: e pgano che’l nome
Di gloria degno non aſconda, & ella
Che ſempre tra gliamici era corteſe
A dar di ſé notitia non conteſe.
[29]
Non ſi ponno fatiar di riguardarla
Che tal viſta l’hauea ne la battaglia:
Sol mira ella Ruggier, ſol con lui parla
Altri no prezza, altri nò par che vaglia:
Vengono i ſerui intanto ad inuitarla
Co i compagni a goder la vettouaglia
Ch’apparecchiata hauea fopra vna ſonte
Che difendea dal raggio eſtiuo vn mòte.
[30]
Era vna de le ſonti di Merlino
De le quattro di Francia da lui fatte
D’ intorno cinta di bel marmo ſino
Lucido e terſo, e bianco piú che latte:
Quiui d’ intaglio con lauor diuino
Hauea Merlino imagini ritratte:
Direſte che ſpirauano, e ſé priue
Non foſſero di voce, ch’eran viue
[31]
Quiui vna beſtia vſcir de la foreſta
Parea di crudel viſta odioſa e brutta,
C hauea l’orecchie d’ aſino e la teſta,
Di lupo e i dèti, e per gran fame aſciutta
Branche hauea di leon, l’altro che reſta
Tutto era volpe, e parea ſcorrer tutta
E Fracia e Italia e Spagna, & Inghilterra
L’Europa e l’Afia, e al ſin tutta la terra.