Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/502

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[44]
Vrta il causilo e vien dietro alla peſta
     Tanto ch’a vn tepo con lor quali arriua:
     Quanto ſua giunta ad ambi fía moietta
     Chi viue amado il fa ſenza ch’iol ſcriua
     Ma Bradamante oſſeſa piú ne reſta
     Che colei vede onde il ſuo mal deriua,
     Chi le può tor che non creda eſſer vero
     Che l’amor ve la ſproni di Ruggiero?

[45]
E perfido Ruggier di nuouo chiama
     Non ti baſtaua perfido (diſſe ella)
     Che tua perfidia ſapeſſi per fama?
     Se non mi faceui ancho veder quella?
     Di cacciarmi da te veggo e’ hai brama,
     E per ſbramar tua voglia iniqua e fella,
     10 vo morir, ma sforzerommi anchora
     Ch muora meco chie cagion ch’io mora.

[46]
Sdegnoſa piú che Vipera, ſi ſpicca
     Coſi dicendo, e va contra Marphiſa,
     Et allo ſcudo l’haſta ſi le appicca
     Che la fa a dietro riuerſare in guiſa
     Che quaſi mezo l’elmo in terra ſicca,
     Ne ſi può dir che ſia colta improuiſa,
     Anzi fa incontra ciò che far ſi puote
     E pure in terra del capo percuote.

[47]
La ſigliuola d’Amon che vuol morire
     O dar morte a Marphiſa, e in tata rabbia,
     Che non ha mente di nuouo a ferire,
     Con l’haſta onde a gittar di nuouo l’habbia
     Ma le penſa dal buſto dipartire
     11 capo mezo ſitto ne la ſabbia,
     Getta da ſé la lancia d’oro, e prende
     La ſpada, e del deſtrier ſubito ſcende.

[48]
Ma tarda e la ſua giunta, che ſi troua
     Marphiſa incontra, e di tanta ira piena
     Poi che s’ ha viſta alla feconda prona
     Cader ſi facilmente ſu l’arena,
     Che pregar nulla: e nulla gridar gioua
     A Ruggier che di qſto hauea gran pena,
     Si l’odio e l’ira le guerriere abbaglia
     Che fan da diſperate la battaglia.

[49]
A meza ſpada vengono di botto
     E per la gran ſuperbia che l’ha acceſe
     Van pur’inanzi, e ſi ſon giá ſi ſotto
     Ch’altro non puon che venire alle preſe,
     Le ſpade il cui biſogno era interrotto
     Laſcian cadere, e cercan nuoue oſſeſe,
     Priega Ruggiero e ſupplica amendue
     Ma poco ſrutto han le parole ſue.

[50]
Quando pur vede che’l pregar non vale
     Di partirle per ſorza ſi diſpone,
     Leua di mano ad amendua il pugnale
     Et al pie d’ un Cypreſſo li ripone,
     Poi che ferro non han piú da far male
     Con prieghi e con minaccie s’ interpone
     Ma tutto e in van, che la battaglia fanno
     A pugni e a calci, poi ch’altro non hano.

[51]
Ruggier no ceſſa, hor l’uá hor l’altra prede
     Per le man per le braccia e la ritira,
     E tanto fa che di Marphiſa accende
     Cótra di ſé quato ſi può piú l’ira,
     Quella che tutto il mondo vilipende
     Alla amicitia di Ruggier non mira,
     Poi che da Bradamante ſi diſtacca
     Corre alla ſpada e co Ruggier s’attacca.